Gossip
Il testo del ricatto a Bova, l’accusa di Corona e la difesa di Monzino: “Non sono stato io”
Fabiano Minacci 28/07/2025

È finito online il testo del messaggio che è stato inviato a Raoul Bova e che è ha permesso alla Procura di Roma di aprire un’indagine contro una persona colpevole di tentata estorsione ai danni dell’attore. Chi è? A indagare è la pm Eliana Dolce che è impegnata a ricostruire l’intera vicenda. L’obiettivo? Identificare proprio colui che ha inviato il messaggio all’attore in data 11 luglio, ovvero dieci giorni prima della messa in onda della puntata di Falsissimo. Questo il testo del messaggio: “Se mi vieni incontro, blocchiamo tutto. Se vuoi farmi un regalo per averti salvato, sta a te… Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no? Per il tuo matrimonio, per il tuo lavoro… altro che Don Matteo“.
Secondo il Corriere, l’uomo finito sotto indagine sarebbe proprio Federico Monzino, colui che ha confessato di aver mandato le chat a Fabrizio Corona (in accordo con Martina Ceretti). Questo il titolo pubblicato oggi: “Raoul Bova e gli audio rubati, indagato Federico Monzino, pr amico di Martina Ceretti: «Messaggi per ricattarlo». Sequestrato il cellulare della modella: «Relazione già chiusa»“. Il sottotesto è ancora più esplicito: “C’è un indagato nella vicenda degli audio inviati da Raoul Bova a Martina Ceretti e diffusi da Fabrizio Corona: si tratta di Federico Monzino, un pr amico della modella, che avrebbe inviato messaggi di ricatto all’attore. La pista del ricatto digitale e l’ipotesi della ricettazione”.
La versione di Fabrizio Corona e la risposta di Federico Monzino
“L’audio e le chat di Raoul Bova mi sono stati consegnati volontariamente da Federico Monzino e Martina Ceretti, inviati direttamente sul mio cellulare dal loro computer. Non c’è stata alcuna acquisizione fraudolenta del materiale. E nel momento in cui una delle protagonista dei questa vicenda dà il consenso, il problema diventa solo suo. (…) Loro hanno voluto darmi il materiale di Bova con l’unico scopo di far diventare famosa Martina. Il consenso me lo hanno dato loro. Il problema successivo quale è stato? Sotto l’effetto di sostanze, Federico Monzino e Martina Ceretti – come mi ha riferito la Polizia – hanno contattato Raoul Bova per chiedergli dei soldi in cambio della mancata pubblicazione, all’interno di Falsissimo, del materiale in questione. Il tutto avvenuto totalmente a nostra insaputa. Vale la pena ricordare che le puntate vengono chiuse giorni prima della messa in onda”.
Federico Monzino però in una recente intervista (e successivamente anche sui social) ha smentito sostenendo non solo di non aver inviato nessun messaggio ricattatorio a Raoul Bova, ma pure di non essere neanche stato indagato. “Davvero non ne ho idea. A differenza di Corona, non faccio accuse a caso. Potrebbe essere stato chiunque. Non so se Martina o Corona abbiano condiviso quei messaggi con altre persone”.