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Il padre di Lulù è uscito dal carcere: “Ora dico la mia su Bortuzzo”

Fabiano Minacci 11/06/2025

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Aklile Berhan Makonnen Hailé Selassié, padre di Lulù Selassié, è uscito dal carcere svizzero in cui era stato rinchiuso nel 2021 e ha subito rilasciato una lunga intervista al settimanale Chi. Per prima cosa ha fatto chiarezza sul suo cognome sostenendo di essere davvero un discendente dell’ultimo Imperatore d’Etiopia. Il padre, stando ai documenti da lui mostrati, sarebbe il Principe Makonnen Duca di Harar, secondogenito dell’Imperatore. Lulù, Jessica e Clarissa sono quindi le nipoti.

Nel 1974 c’è stato un colpo di Stato e molti membri della famiglia imperiale, me incluso, furono perseguitati“, ha raccontato il padre di Lulù, “Avendo un nonno italiano, il papà di mia madre, sono rientrato in Italia nel 1979 con il suo cognome“. L’uomo in questione, suo nonno materno, si chiamava Beniamino Bissirri. “Ha dovuto riconoscermi dandomi il suo cognome per portarmi via dall’Etiopia, salvandomi la vita”. E ancora. “In seguito, quando è caduto il regime, ho potuto riprendere il mio nome. Ho tutta la documentazione in ordine, sul mio passaporto c’è scritto Aklile Berhan Makonnen Hailé Selassié, ed è stato rilasciato dalle autorità italiane“.

Aklile, quindi, è stato Bissirri di cognome solo durante il suo rientro in Italia. “Mio nonno materno non è stato mai un giardiniere. Era colui che si occupava delle questioni dell’agricoltura dell’Etiopia appartenente alla famiglia imperiale. Lui, probabilmente, è stato il primo italiano a portare in Etiopia la coltivazione di aranci, mandarini, tante altre cose, perché, per fortuna, è una terra molto fertile“.

Il padre di Lulù è uscito dal carcere: “Ora dico la mia su Bortuzzo”

Su Manuel Bortuzzo, il padre di Lulù ha dichiarato di averlo conosciuto solo per telefono (dato che è sempre stato in carcere durante la loro storia). “Mi dispiace per ciò che è accaduto a Bortuzzo, però conosco bene la sensibilità di mia figlia. Dicevo a mia moglie: “Lulù è una persona estremamente sensibile, ha bisogno di qualcuno che la consideri sempre, come è giusto che avvenga in una relazione sana e appassionata. Lulù non merita qualcuno che cerchi di sminuirla o la tratti come una serva, è una principessa, soprattutto nell’animo, e merita di essere amata e rispettata come tale”. Voglio solo il meglio per mia figlia, così come per le sue sorelle, e sono certo che prima o poi troverà un amore che la metta al centro di tutto“.

E sull’intervista che Bortuzzo ha rilasciato a Silvia Toffanin a Verissimo ha aggiunto: “Ho ascoltato l’intervista e ci sono rimasto male: non si possono fare certe affermazioni su una persona dopo tutto quello che hanno vissuto insieme e dopo tutto ciò che lei ha sopportato in silenzio per anni. Quando si intromettono terze persone in certe dinamiche, l’amore difficilmente riesce a durare. Bisogna lasciare che ognuno sia libero di fare le proprie scelte. Chiaro, se poi non funziona, è giusto fermarsi in tempo“.

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