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Il Collegio 9, il professor Maggi ricorda la scomparsa di Dimitri Iannone
Fabiano Minacci 23/10/2025

Nel maggio dello scorso anno, Dimitri Iannone, uno dei protagonisti della prima edizione de Il Collegio, è morto prematuramente a 24 anni in un incidente stradale avvenuto in provincia di Caserta, sua città natale. Così, durante l’attuale edizione disponibile su RaiPlay, il professore Andrea Maggi lo ha voluto ricordare.
Questo gesto ha di fatto interrotto la consueta tradizione del programma, che catapulta tutti in un determinato periodo storico, in questo caso il 1990. E in quell’anno, Dimitri, non era ovviamente ancora nato. Andrea Maggi lo ha però voluto fare ricordandolo come un ex collegiale qual è stato. “Vorrei dedicare questa lezione a un ex collegiale che non c’è più e si chiamava Dimitri Iannone. E che ha lasciato un vuoto a casa sua e anche dentro di me, che sono stato il suo professore. Però credo che anche lui faccia parte di questo infinito e chissà, adesso è qui sottoforma di vento che soffia o fruscio di erba. Come tutte le persone che ci mancano. E chissà se anche lui ha seguito questa lezione“.
la lezione che hanno dedicato a Dimitri Iannone, non posso già piangere alle 7:30 del mattino😭#ilCollegio #IlCollegio9 pic.twitter.com/ENrD03oFkf
— la grinch di amici🩵💐 (@grinchaurora) October 23, 2025
Andrea Maggi, la lettera scritta in ricordo di Dimitri Iannone
Il professore Andrea Maggi era davvero molto legato a Dimitri Iannone e quando è scomparso gli ha dedicato anche una bellissima lettera.
“Caro Dimitri, questo è quel genere di post che non avrei mai voluto scrivere. Ho saputo adesso dell’incidente che ti è costato la vita. Non ho potuto fare altro che andare a riguardarmi il video del falò che abbiamo fatto nella prima edizione. Lo ricordi? In quella prima edizione del programma eravate delle autentiche pesti, ma la sera del falò qualcosa è cambiato.
Ricordi quando Veronica lesse la sua poesia? Ricordi il suo smarrimento di fronte a un mondo che le sembrava troppo duro, troppo complicato?
Al termine della lettura della sua poesia scoppiò a piangere e tu la guardasti con uno sguardo carico di compassione. Non credere che non l’avessi notato. Vi dissi che la vita non va vissuta superficialmente, come facendo lo sci d’acqua, ma andando in profondità, come fanno i palombari, per esplorare i meandri più bui; perché è lì che troviamo noi stessi. So che ascoltasti quelle parole e che ti colpirono, perché poi ti avvicinasti a Veronica e la stringesti in un abbraccio, come molti altri dei tuoi compagni.
Eravate tutti dei ragazzi di cuore. E l’idea che adesso tu non ci sia più mi distrugge. Non oso immaginare il dolore dei tuoi compagni, né tantomeno quello dei tuoi genitori, che ti amavano infinitamente, e a cui va il mio abbraccio.
Caro Dimitri, le lacrime mi impediscono di andare avanti, ma vorrei scriverti ancora una cosa: sono felice di averti conosciuto perché anche tu, come tutti i giovani che incontro nel corso della mia carriera, hai saputo insegnarmi qualcosa. Noi che siamo ancora qui, adesso dobbiamo aumentare gli sforzi affinché tragedie come la tua non accadano mai più. Ti sia lieve la terra. Il tuo professore del Collegio”.








