Giovanna Pedretti, rivelato l’esito dell’autopsia: la Polizia cerca il presunto cliente omofobo

18 Gen 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

giovanna pedretti autopsia

L’autopsia svolta sulla salma di Giovanna Pedretti ha stabilito che la donna è morta per annegamento dopo essersi provocata con una lametta dei tagli sui polsi, troppo superficiali per essere fatali.

La donna il giorno prima era stata sentita dai Carabinieri che l’avevano chiamata in Questura in qualità di persona informata sui fatti per riuscire a capire chi fosse la persona che aveva lasciato quella recensione. Giovanna Pedretti, che era stata accompagnata in caserma dal marito, aveva sostenuto di non essere in grado di fornire una descrizione precisa e di non conoscerlo. E – come riporta TgCom – durante il colloquio era apparsa “nervosa, turbata e tormentata”. Il giorno che ha deciso di togliersi la vita, la ristoratrice sarebbe pure dovuta andare ospite in radio per parlare del fatto.

La missione della Polizia ora è quella di risalire a chi ha scritto quella recensione. Lo faranno “scandagliando il libro delle prenotazioni del locale, i filmati della telecamera di videosorveglianza posizionata sopra l’ingresso, gli scontrini e le ricevute emessi dalla pizzeria, i dettagli dei pagamenti con carta di credito”. Secondo il Corriere della Sera, Pedretti – pur non riuscendo a darne una descrizione fisica – avrebbe però detto, sentita dai Carabinieri, che la scorsa settimana era tornato nel suo locale. La procura di Lodi, al momento, indaga contro ignoti per istigazione al suicidio, ipotesi che consente gli approfondimenti e gli accertamenti tecnici necessari.

Giovanna Pedretti, Selvaggia Lucarelli contro i giornalisti

“In tutto questo ho una domanda” – ha esordito su Instagram la Lucarelli – “I giornali che oggi ospitano filippiche sui poveri ristoratori che vanno lasciati in pace perché persone troppo indifese rispetto alle potenze di fuoco, sono quelli che quando qualcuno (io, un loro collega, qualcun altro) pubblica lo scontrino di una pasta pagata troppo o un caffè a 10 euro lo rilanciano e vanno a chiedere spiegazioni al ristoratore aspettandolo fuori dal ristorante o telefonando, giusto? Ristoratore che a questo punto potrebbe suicidarsi. E se qualcuno pubblica lo scontrino sui social e questo non si fa, perché lo rilanciano sui loro siti, lasciando i commenti aperti e senza preoccuparsi di chi andrà a commentare sulla pagina del ristoratore e del ristorante? Sicuro che i social di cui tanto parlate non siano lo specchio che fingete di non vedere?”

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