Franca Leosini compie 90 anni: le frasi più belle della puntata con Sabrina e Cosima

16 Mar 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Franca Leosini

Nata a Napoli il 16 marzo del 1934, Franca Leosini, oggi, compie 90 anni. Laureata in lettere ha iniziato a lavorare con L’Espresso negli anni Settanta per poi approdare in Rai. Il suo programma più famoso è senza dubbio Storie Maledette in cui – dal carcere – intervista ergastolani e non per raccontare la loro storia con l’immancabile quadernone. Un programma che ha fatto nascere i Leosiners, suoi fan nonché termine entrato regolarmente nella Treccani.

“Ci metto almeno tre mesi per ogni storia” – ha raccontato nel 2020 Leosini a Sorrisi – “Dopo aver scelto la storia ci sono infatti i passaggi tecnici: contatto gli avvocati, che sono sempre molto carini con me, poi c’è l’incontro con i protagonisti e tutto il lavoro che non si vede in tv. Leggere migliaia di pagine di documenti, scrivere i testi e fare il montaggio è un lavoro certosino, quasi come scrivere un episodio di Montalbano”.

In occasione dei suoi 90 anni (e con la speranza di riavere un’altra edizione di Storie Maledette), ecco le più belle frasi pronunciate durante la puntata con ospiti Sabrina e Cosima Misseri.
  • “Prima di addentrarci nel cuore buio della vicenda” (Franca a Cosima, 11 marzo)
  • “Cosa faceva, oltre a stendere i crateri di cellulite delle sue clienti, ad Avetrana?” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Adesso sembra che anche per spremere un foruncolo ci vuole un master” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Cosa scriveva a questo ragazzo, gonfiandogli l’ego come un tacchino?” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Devoti SMS al suo Dio Ivano” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Lei era sentimentalmente genuflessa” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “I grandi amori si annunziano in un modo solo: appena lo vedi dici ‘Chi è questo stronzo?’ Con Ivano a lei è accaduto questo?” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Lei praticava massaggi a Ivano Russo, ma sembra che a muovere le mani con efficacia felicemente terapeutica fosse anche Ivano Russo su di lei” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Lei diciamo, non era una libellula, era in carne, florida. Nessuno ha mai detto ad una ragazza ‘Che belle ossa!'” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Brad Pitt in confronto ad Ivano sembrava un bipede sgualcito” (Franca a Sabrina, 11 marzo).

E ancora:

  • “L’incauto giovanotto, mentre frenando i suoi ardori lombari s’inforcava le mutande, come si giustifica con lei?” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Lei è una babbalona!” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “40 giorni come una buia quaresima” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Suo marito non dà l’idea di un acuto pensatore” (Franca a Cosima, 11 marzo)
  • “Stralunato soliloquio” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Quel suo dolore asciutto” (Franca a Sabrina, 11 marzo)
  • “Il confine che separava verità e menzogna, all’inizio, sembrava avere la robusta consistenza della gelatina” (Franca a Sabrina, 18 marzo)
  • “Michele non godeva di un particolare riscaldamento domestico” (Franca a Cosima, 18 marzo)
  • “La vita comincia e finisce a letto” (Franca a Cosima, 18 marzo)
  • “La notiziola ghiotta che in breve era circolata a fiato marcio” (Franca a Sabrina, 18 marzo)
  • “Questa versione di sontuosa imbecillità” (Franca a Sabrina, 18 marzo)
  • “Sabrina, o lei è una grande attrice e il teatro ha perso un grande talento…” (Franca a Sabrina, 18 marzo)
  • “Vivere nella stessa cella con sua madre è un conforto o un aggravio di pena?” (Franca a Sabrina, 18 marzo)
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