Fashion Style svela i dettagli dell’aggressione omofoba: “Trauma cranico”

Giovedì scorso in un video pubblicato su Instagram Federico Fashion Style dal lettino di un ospedale ha raccontato di essere stato picchiato da un omofobo. L’hairstylist è stato vittima di un’aggressione su un treno diretto per Napoli. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Fashion Style ha spiegato che la furia dell’uomo è scoppiata quando lui gli ha detto di non utilizzare offese omofobe perché un giorno anche suo figlio potrebbe fare coming out. A quel punto l’aggressore si sarebbe scagliato contro Federico prendendolo a pugni e schiaffi, procurandogli un trauma cranico facciale.

#FedericoFashionStyle è stato aggredito durante un viaggio in treno. Il parrucchiere dei vip si è sfogato sui social spiegando di essere stato picchiato perché gay. Nella storia su #Instagram mentre si trova al pronto soccorso denuncia: “Ancora esistono gli #omofobi“. pic.twitter.com/eIllGpcdz8

— ilGiornale (@ilgiornale) April 19, 2024

Fashion Style: “Ho un trauma cranico, ma anche psicologico”.

“Ho preso il treno Italo a Milano Centrale, alle 6.15, diretto a Napoli; alle 11 il treno si è fermato per un guasto all’altezza di Anagni. Io, che ero chiuso nel salotto che avevo prenotato, sono uscito per chiedere informazioni alle operatrici di bordo: il ritardo aveva superato gli 80 minuti e avevo le clienti in attesa nel mio salone di Napoli che avrei dovuto avvisare. E mi sono accorto che un signore che viaggiava in classe business, mi stava riprendendo con il telefonino.

Gli ho chiesto di cancellare il video, ma lui ha negato e ha iniziato a inveire con parole pesanti nei miei confronti: “Fai schifo, guardati allo specchio, sei un cog… Il tutto è accaduto sotto gli occhi delle operatrici. A quel punto, ho chiesto che venisse chiamato il capotreno, che è arrivato immediatamente. Il signore ha continuato a negare, mi ha apostrofato chiamandomi “pagliaccio”. E, siccome non la smetteva, ho chiesto l’intervento della polizia. Allora che mi ha detto: “Vai a sederti, fr***o di m…”.

Gli ho risposto che si deve vergognare perché avrei potuto essere suo figlio oppure suo figlio potrebbe, un giorno, confessargli di essere omosessuale. Sono passati due secondi: mi è saltato addosso, sferrandomi un pugno sul volto e prendendomi a schiaffi. Nella baraonda è uscito perfino il macchinista. Sono state chiamate le forze dell’ordine e l’ambulanza che mi ha portato al pronto soccorso di Colleferro. La botta fortissima al volto mi ha provocato un trauma cranio facciale. Il trauma psicologico è devastante”.