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Emanuel Lo e Giorgia, com’è nato il loro amore: “Le scrissi una mail”

Fabiano Minacci 06/12/2025

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Emanuel Lo, in un’intervista al Corriere della Sera, ha ripercorso la sua storia d’amore con Giorgia, rivelando dettagli inediti e molto teneri. “Per conquistarla mi sono dovuto aprire al cento per cento“, ha spiegato.

Il loro primo incontro, come sappiamo, risale al 2002, durante un tour. Emanuel Lo capì subito che non si trattava di un’avventura passeggera: “Con Giorgia ho capito immediatamente che non era una cosa di un giorno, era qualcosa di grande. Mi spaventava e mi attirava allo stesso tempo“. Al quotidiano ha spiegato che stavano provando un passo di danza nel corridoio. “L’ho stretta, i nostri corpi si sono sfiorati. Aveva un sorriso stupendo. Le dissi: “Sei bella, possiamo farci una foto?”“. Lei ovviamente accettò ed Emanuel Lo subito dopo le mandò una mail nella quale si dichiarava apertamente, firmandosi “Emanuel78”. La risposta arrivò presto: “Tutto bello, ma sei troppo piccolo“.

Un anno dopo si rincontrarono. Alloggiavano nello stesso hotel, lei due piani sopra di lui. Una notte, incapace di dormire, Emanuel scrisse un biglietto pieno di sentimenti e glielo infilò sotto la porta, senza firma. “Pensavo: se prova la stessa cosa, capirà che sono stato io“. Ma all’epoca Giorgia era fidanzata, quindi non arrivò subito alcuna risposta. Solo due settimane più tardi lei gli chiese: “Sei tu che hai lasciato quel messaggio?“. Dieci giorni dopo si scambiarono il primo bacio. Da allora non si sono più lasciati e lo scorso 29 novembre hanno festeggiato 23 anni insieme.

In merito al matrimonio, Emanuel Lo ha spiegato che la proposta c’è stata: aveva organizzato tutto nei minimi dettagli come camino acceso, atmosfera perfetta, musica e anello. “Ci siamo messi a piangere come due cretini“, dice. Poi però la vita è ripartita, con i loro impegni e il matrimonio è rimasto in sospeso. Sono passati 16 anni da quel momento, ma lui assicura che quel “sì” detto quel giorno “è come se valesse per davvero“. “Non siamo quelli del Mulino Bianco, abbiamo vissuto momenti belli e brutti, che però ci hanno insegnato molto. Se sei disposto a capire l’altro e a modificarti, si può costruire un percorso lungo“.

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