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Elisabetta Gregoraci e Paolo Stella: i post d’addio a Ornella Vanoni fanno discutere

Fabiano Minacci 25/11/2025

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Sono stati moltissimi i Big della TV, della musica, del cinema e della politica che hanno reso omaggio a Ornella Vanoni: chi con un post sui social, chi intervenendo in TV per ricordarla, chi recandosi alla camera ardente per darle l’ultimo saluto e, tra i più intimi, partecipando anche alla messa funebre nella chiesa di San Marco a Brera. Due commemorazioni hanno però fatto molto discutere e online se ne è parlato parecchio: il post d’addio di Elisabetta Gregoraci e quello di Paolo Stella.

A far luce sul post d’addio di Elisabetta Gregoraci è stata Grazia Sambruna che su X ha scritto: “Elisabetta Gregoraci ricorda Ornella Vanoni con ben tre storie Instagram – senza riuscire ad azzeccarne nemmeno una, pazzesco“. Nelle storie, l’ex Mrs Briatore ha condiviso due citazioni di Ornella Vanoni: nella prima ha pubblicato uno scatto di sé in passerella accompagnato dalla frase: “In un tempo triste e nevrotico ci salverà solo la risata. In questo mondo di merxa ridere è il bene più prezioso che ci resti. — Ornella Vanoni”. Nella seconda ha scritto: “La follia leggera non è solo divertente, è vitale. — Ornella Vanoni”, abbinandola a una foto in cui ride. Infine ha condiviso un video mentre viene truccata sulle note di Imparare Ad Amarsi, sempre di Ornella.

Elisabetta Gregoraci, le storie su Instagram su Ornella Vanoni

Paolo Stella, invece, ha condiviso sui social l’ultimo messaggio audio che gli ha mandato Ornella: “Ciao ragazzi, sono Ornella, ci sentiamo domani in mattinata per decidere quando vi posso vedere, baciare e abbracciare. Baci, buona serata”; e anche questo è stato letto come una mancanza di rispetto. “Influencer pubblica l’ultimo messaggio in segreteria lasciato da Ornella Vanoni, è polemica“, ha scritto Today.it.

Paolo Stella, il dolce post d’addio a Ornella Vanoni

Ciao Ornella come va? Che fai?” “Paolino Giacomino mio sono stesa nel letto che faccio le prove” “Che prove?” “Le prove per quando muoio!” E ridi sommessamente, sai che mi hai spiazzato, ti diverte sempre. Mi spiazzi da anni. Quella nel camerino di Arturo Brachetti è stata la nostra prima foto insieme. Dopo quello spettacolo siamo andati a cena con amici comuni, per caso finimmo accanto. Parlammo tutta la sera solo noi due, fitti fitti. “Dammi il tuo numero, che quando ho voglia ti chiamo”

Ci siamo chiamati per anni. Siamo andati al festival del cinema e passeggiato di notte. Hai pretesto che JG ti portasse le escargot da Parigi ma le avete mangiate voi che a me fanno impressione. Hai cucinato il risotto a casa mia, mentre intonavi una vecchia canzone di Dalida. Così senza un motivo, senza un perché. Forse nell’aria avevi percepito una nota lontana e avevi seguito la scia. Mi accorgo che quella musica la sento ancora – me l’hai lasciata addosso. Non credo agli addii. La parola fine non mi è mai piaciuta. Preferisco dirti grazie. Per tutta la bellezza che hai sparso in giro nel mondo, fintamente distratta, sempre così attenta e lucida. Per tutte le note, per tutti i silenzi. Per la delicatezza e la brutalità di essere pienamente te stessa, fino in fondo, senza compromessi.

Buon viaggio, amica mia. Tanto lo so, che siamo seduti allo stesso tavolo di una cena un po’ noiosa e troppo lunga, ed in mezzo a tutta quella gente mi saluterai da lontano, con le braccia al cielo. Ti voglio bene Ornellina. Tuo Paolino Giacomino“.

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