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Elisa scoppia a piangere e si rivolge a Giorgia Meloni per Gaza

Anthony Festa 02/10/2025

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Ieri notte parte della Global Sumud Flotilla è stata intercettata dalle forze armate israeliane a circa 50 km dalle coste di Gaza. Tredici barche sono state fermate dalla marina israeliana, ma la missione continua, altre 30 imbarcazioni stanno puntando verso la Striscia. La notizia ha fatto il giro del mondo ed è arrivata anche ad un’artista da mesi ha dimostrato il proprio sostegno al popolo palestinese. Elisa nelle scorse ore ha parlato proprio dello stop a parte dell’iniziativa umanitaria per Gaza ed è scoppiata in lacrime.

Elisa e il pianto per la Global Sumud Flottilla: “Portate voi gli aiuti, loro stanno morendo”.

La cantante di Eppure Sentire ieri notte è intervenuta su Instagram, dove in lacrime ha taggato Giorgia Meloni e ha chiesto di non sprecare gli aiuti che erano sulle imbarcazioni fermate della Global Sumud Flottilla e di portarli a Gaza: “Adesso che hanno bloccato la Global Sumud Flottilla, allora portate voi gli aiuti, in poche ore fatelo, portateli voi gli aiuti, perché stanno morendo“.

Non è la prima volta che l’artista fa sentire la sua voce per il popolo palestinese, l’ha fatto anche il mese scorso, quando in mezzo a centinaia di manifestanti è scesa in piazza a Trieste contro la guerra a Gaza: “Sono qui e sono fiera di esserci. È un dovere, perché non si può accettare un genocidio. Credo che non sia umanamente possibile restare indifferenti a ciò che sta accadendo. In questo momento rimanere zitti e fermi non è possibile“.

Il messaggio al concerto e il ringraziamento alla Flottilla.

Il giorno della partenza della Flottilla, Elisa ha ringraziato personalmente tutti gli attivisti che si sono imbarcati verso Gaza: “Ciao a tutti, vorrei ringraziare profondamente tutte le persone a bordo della Global Sumud Flotilla che stanno per intraprendere questo viaggio verso Gaza. Vi ringrazio per la vostra umanità, per il vostro coraggio e per quello che state facendo che andrebbe fatto, andava fatto dai governi, dai governi di tutto il mondo e là dove loro hanno fallito e stanno ancora fallendo state cercando di agire voi al posto loro. Non ho parole grandi abbastanza per descrivere quello che state facendo, che è gigantesco ed è una cosa storica che sicuramente passerà alla storia. Mi auguro un risvolto positivo che vada verso la pace. Spero che il nostro governo abbia il buon senso e la dignità per agire giustamente anche nei confronti vostri e di questa missione e di darvi protezione politica e protezione diplomatica. Spero che lo facciano anche tutti gli altri governi. Mi auguro che questa missione umanitaria e pacifica possa aprire un varco che porti alla pace e spero che gli aiuti umanitari che state portando giungano a destinazione, che possono arrivare a quei bambini, che possono arrivare a quelle persone che hanno così tanto bisogno e che i governi stanno lasciando da sole“.

Prima dello stop a parte della Flottilla e della manifestazione a Trieste, Elisa si era già espressa sul conflitto israelo-palestinese. Lo scorso giugno durante il suo concerto allo stadio di San Siro, la cantante ha salutato il suo pubblico mentre dietro di lei sui maxi schermi c’era una grande bandiera palestinese con su scritto “Gaza”, il messaggio poco dopo è cambiato ed è apparsa una gigantesca scritta “peace”. Al contrario di altri personaggi, questa donna crede davvero in quello che dice, sente sul serio il dolore che comunica e questo le fa onore.

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