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Diego Dalla Palma ha programmato la sua morte: “Come e quando me ne andrò”

Anthony Festa 07/11/2025

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Nel suo libro appena uscito in tutte le librerie, “Alfabeto Emotivo, Vita, Errori e Altre Verità”, Diego Dalla Palma con estrema franchezza e un pizzico di crudezza ha scritto che i suoi sono “appunti di chi si accinge a lasciare la vita”.

Al Corriere della Sera il guru del make up ha confermato quanto messo nero su bianco nel suo libro e ha dichiarato di aver pianificato la sua morte, che avverrà entro gli 80 anni (adesso ne ha 74): “Se me ne voglio andare? Sì. E se devo essere sincero ho già organizzato tutto. Con un avvocato e un notaio. Ora non posso più scansare la verità né travestirla. Saranno pochissimi anni. Non voglio assolutamente affrontare il numero 80 — pausa, ci guarda fisso negli occhi —. Non voglio! Ho conosciuto la malinconia e il dolore, mai la tristezza. Oggi sono leggero, quasi felice. Beato. E senza paura. Ho deciso. Comincio a sentire che alzarmi dalla sedia, al cinema o a teatro, diventa una piccola umiliazione: traballo. Devo cambiare le mutande due volte al giorno. La mente non è più quella di prima. È vita? Ho salvato i miei genitori malati dalla miseria, per quanto potevo. Ma io, come affronto il finale? Ho quattro soldi che mi permetteranno qualche sorriso; ma la vittoria sarà solo se potrò andarmene a modo mio. Ho un orgoglio: non voglio dipendere da Curia, Stato, politici, correnti”.

Al Corriere, l’imprenditore ha spiegato come se ne andrà e dalle sue parole si capisce che ha davvero pianificato tutto nei dettagli: “Mi aiuterà un medico: mi ha preparato un composto. Sarò da solo, in un luogo del cuore, all’estero. L’ultimo mese è tutto deciso. Prima trascorrerò un momento meraviglioso: mangerò bene, un buon vino. Non mi ubriaco mai, ma so che dopo, per andarsene, ci vuole niente. Ho architettato una situazione non teatrale, non plateale: riservata, tranquilla. Me ne andrò gioiosamente. Quello che mi è stato preparato è velocissimo: due, tre minuti. Se è tremendo? No, è una liberazione. Se contatterò qualcuno? Non voglio avvisare nessuno, sarebbe un’ulteriore richiesta di accettazione. Ho già perdonato tutti. Anche i due compagni che ho amato e che oggi non permettono nemmeno che li nomini. Capisce? In ogni caso io, qui, non ho più né fidanzati, né fratelli, né figli“.

Diego Dalla Palma e la confessione di dieci anni fa: “Me ne andrò come voglio io”.

E che Diego Dalla Palma voglia andarsene alle sue condizioni e per sua scelta non è certo una sorpresa, nel 2015 infatti l’allora 64enne ha scritto su Facebook: “So come si muore in quel modo e scelgo di andarmene a modo mio. Mi darò la dolce morte. Sono da anni iscritto ad Exit (l’associazione che offre un’assistenza al suicidio, ndr) proprio perché voglio programmare lo spegnimento del mio esistere. Qualcuno vuole chiamarlo suicidio? E allora, accidenti!, chiamiamolo così! Per me, ha un diverso significato. Scegliere il momento di morire per me è solo un pensiero luminoso, positivo e concreto per evitare, fra qualche anno, pietismi, dolori morali e fisici, umiliazioni, atroci torture e corse ad ostacoli continue. Purtroppo, ho ereditato il peggio di certe problematiche fisiche che hanno reso infelici i miei genitori negli ultimi anni della loro vita. Quindi, ne devo tenere conto. Ma, lo ripeto, sono sereno, anche se tormentato… Sparirò quando lo riterrò opportuno, salutando prima le persone che amo. Ho programmato già tutto, nei dettagli, con una lucidità e un senso lirico che mi fa vedere il sole anche nel cuore della notte“.

Diego Dalla Palma crede che tutti dovremmo smetterla di avere paura della morte, questo è quello che ha dichiarato a Silvia Toffanin a Verissimo nel 2021: “Viviamo in un’epoca superficiale, sempre più stupida, in cui non solo non si dà importanza della morte, ma si ha paura della parola morte. Capisco che si abbia paura della parola malattia, ma la parola morte è un passaggio, è sublime, è un passaggio sublime, tanto misterioso quanto quello della nascita, ma non dobbiamo temerla. Ecco, questo è il mio opinabile punto di vista. Se smettessimo di avere paura di questo passaggio, vivremmo meglio“.

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