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Corona su Raoul Bova: “Polizia a casa mia, cosa è successo”

Anthony Festa 10/08/2025

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Nei giorni successivi alla pubblicazione della puntata di Falsissimo dedicata a Raoul Bova, sono circolate diverse notizie, tra presunte estorsioni, cellulari sequestrati e indagati dopo la diffusione degli audio dell’attore di Don Matteo. Fabrizio Corona raggiunto da un inviato del programma di Rai Tre, Filorosso, ha raccontato la sua versione dei fatti, ha ammesso che la Polizia è stata a casa sua, ma ha smentito le indiscrezioni secondo le quali il suo telefono sarebbe stato sequestrato.

“La storia è semplice, Federico Monzino, figlio di una famiglia ricchissima, una sera era insieme a Martina Ceretti e mi dice che ha degli audio per me. A me all’inizio non interessava, perché a me Bova non interessa, non fa notizia. Poi però insiste e vado a casa sua, chiamiamo Martina, ci accordiamo, sento gli audio, ci penso un giorno e cambio idea perché penso ‘forse questi audio valgono’. Quindi torno indietro, vado da lui, mi gira gli audio e me ne vado. I file sono stati mandati volontariamente e non sono stati estorti. Ma quale estorti?! Cosa succede poi? Che un ragazzo che non sta bene scrive a Raoul Bova e per gioco gli dice ‘guarda che esce falsissimo, se mi fai un regalo ci sono le chat’. Questo è accaduto tre giorni prima della mia puntata e non settimane prima! Non c’è nessun sistema di Martina Ceretti, non esistono le estorsioni, cos’è questa roba?! La Polizia il giorno dopo viene da me… i giornali hanno detto che mi hanno sequestrato il telefono e che sono indagato. Ma quale telefono? I poliziotti sono arrivati e mi hanno chiesto ‘com’è andata la storia? Raccontaci’. Io ho raccontato la storia bene e si sono fatti due risate. Non mi hanno chiesto nulla, neanche le chat. Non ho il telefono sequestrato e non sono indagato. Tutta questa storia è una bufala clamorosa”.

Raoul Bova e la denuncia a società e personaggi noti.

Raoul Bova non ha intenzione di chiudere così la vicenda e – come ha fatto sapere Gabriele Parpiglia sulla sua newsletter – presto ci saranno sviluppi dal punto di vista legale: “Il silenzio di Bova, che ha rifiutato ogni tipo di intervista, non va interpretato come debolezza, l’attore parlerà ma lo farà con le autorità competenti. Chi pensa che in questo momento stia subendo la gogna mediatica, non ha compreso la voglia di giustizia e verità che il team dell’attore, assistito nel penale dal bravissimo avvocato David Leggi, hanno in serbo“.

L’attore non ha denunciato solo Fabrizio Corona, ma pare che abbia aggiunto altri nomi e società, tra cui: Ryanair Holding, la squadra del Napoli, quella del Torino e Alba Parietti. Parpiglia ha anche riportato la presunta cifra che verrà chiesta come risarcimento danni: “Si parla di circa 20 milioni di euro. E siamo sono all’inizio. Poi c’è il penale… che arriverà, statene certi. Arriva“.

Monzino ammette di aver fornito gli audio a Corona.

Non solo le dichiarazioni di Corona, la trasmissione Filorosso ha riportato anche quelle che Federico Monzino ha rilasciato a La Repubblica, in cui ammette di aver passato volontariamente gli audio a Fabrizio: “Martina Ceretti desiderava diventare famosa e l’idea è partita da lì, io ho fatto da tramite. Il materiale non è stato quindi rubato o trafugato, ma condiviso volontariamente: Martina era con me, a casa mia, ed era consapevole di quanto facevamo insieme, il passaggio è avvenuto col suo consenso diretto, senza alcuna modifica o manipolazione. Ho inviato tutto io, ma tutto è stato condiviso da Martina in maniera volontaria. Poi però Martina ha iniziato a capire che la situazione le stava sfuggendo di mano, sentendo quello che Fabrizio avrebbe voluto pubblicare: inizialmente pensava che condividere quelle chat potesse aiutarla a ottenere visibilità, ma poi si è resa conto che dell’impatto che tutto questo avrebbe potuto avere sulla sua vita privata e sulla sua immagine. Così mi ha chiesto di fermare tutto. Io ho rispettato la sua volontà e da quel momento ho fatto di tutto perché quelle chat non venissero pubblicate. Ha chiesto anche lei a Fabrizio di fermare tutto, di non far uscire nulla. A lui non è fregato nulla“.

Monzino però ha negato categoricamente di aver mai ricattato Raoul Bova: “Io non ho mai avuto intenzione di ricattare nessuno, e mai l’ho fatto, infatti non sono indagato ma semplicemente informato sui fatti come Martina e Corona. Se quando sono stato ascoltato in questura, mi hanno chiesto se fossi stato io a ricattare l’attore? Sì e io ho detto di no. Mi è stato chiesto se avessi idea di chi avrebbe potuto farlo, ma onestamente non ce l’ho. Non so chi ha mandato quel messaggio anonimo a Bova, giuro. Il resto delle domande sono state generiche, sulla situazione“.

E proprio la presunta estorsione, i messaggi che a molti sono sembrati delle minacce, il numero spagnolo che ha scritto a Raoul Bova e soprattutto il cellulare rubato all’attore, ad oggi sono un mistero e sono anche alcuni punti sui quali gli inquirenti faranno luce in queste settimane. Perché non si tratta solo di flirt, tradimenti e audio bislacchi.

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