Charlie Carver, un collega gay l’ha schiaffeggiato: “Mi disse di fingermi etero”

Charlie Carver racconta una brutta esperienza con un collega.

04 Ott 2020 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Charlie Carver è uno dei protagonisti del nuovo delizioso film Netflix “The Boys in the Band” e per l’occasione ha rilasciato un’intervista a Variety nella quale ha raccontato un brutto episodio che gli è capitato anni fa.

Alla festa degli Emmy Awards del 2015 un uomo gay con il quale l’attore aveva appena lavorato l’ha rimproverato dicendogli che durante l’evento stava mostrando troppo la sua omosessualità e che era eccessivamente effeminato.

“Mi è stato detto che dovevo ‘tenere la cosa sotto controllo’ con le persone del settore. Che ero troppo femminile nei modi”.

Pochi minuti dopo Charlie Carver ha chiesto spiegazioni all’uomo e questo per tutta risposta ha schiaffeggiato l’attore di Teen Wolf.

“Mi ha dato uno schiaffo, ma non era una cosa scherzosa, era intenzionale e serio. Io gli ho detto che se mi avesse toccato di nuovo non sarei stato in silenzio. Però mi è servito, ma nel senso opposto a quello che pensava lui. Quello è stato il momento in cui mi sono detto, ‘Non posso farlo ancora a lungo. Non posso controllarmi o nascondermi in questo modo“.

Pochi mesi dopo l’accaduto Charlie ha fatto coming out su Instagram, dove ha scritto: “Da piccolo sentivo che ero diverso da alcuni degli altri ragazzi della mia classe. Mi sono guardato dentro, spesso è stato doloroso, un percorso segnato da sentimenti di disperazione e di alienazione, un percorso terminato quando guardandomi allo specchio dissi tre parole ad alta voce: “Io sono gay”. L’ho detto a me stesso in un primo momento, per vedere come si sentivo. Le parole suonato come vere, e mi odiavo. Avevo solo 12 anni. Mi ci vollero un paio di anni prima che potessi ripetere quelle 3 parole a chiunque altro, nel frattempo ripetevo la frase più e più volte da solo, fino a quando mi sono sentito a mio agio e abbastanza sicuro nel dirlo alla mia famiglia”.

A quanto pare agenzie, agenti e produttori che consigliano agli attori di non fare coming out non sono solo roba da “gate ” italiani.

Per quanto riguarda il represso e codardo che ha schiaffeggiato quel tesoro di Charlie Carver…

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