Celine Dion sulla malattia: “Spero in un miracolo. Se tornerò a cantare?”

22 Apr 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Celine Dion interviene

Prima i concerti rimandati, poi la decisione di annullare tutto il tour, Celine Dion è stata costretta a dire addio al suo Courage World Tour a causa della sindrome della persona rigida che l’ha colpita tre anni fa. Dopo le dichiarazioni di sua sorella adesso è la cantante canadese a parlare della sua malattia. In un’intervista rilasciata a Vogue Francia Celine Dion ha spiegato che sta lavorando duramente per poter un giorno tornare sul palco, ma che non può sapere con certezza se questo succederà. E noi non possiamo che sperare che questo accada presto.

Celine Dion: “Se mollo e stacco la spina è finita, quindi mi alleno”.

“Come sto? Sto bene, ma c’è tanto lavoro. Lo sto affrontando un giorno alla volta. Non ho sconfitto la malattia, perché è ancora dentro di me e lo sarà sempre. Spero che arriverà un miracolo, un modo per guarire con la ricerca scientifica, ma per ora devo imparare a conviverci. Quindi questa sono io, sono una donna con la sindrome della persona rigida. Cinque giorni alla settimana mi sottopongo a terapia atletica, fisica e vocale. Lavoro sulle punte dei piedi, sulle ginocchia, sui polpacci, sulle dita, sul canto, sulla voce… Devo imparare a conviverci adesso e smettere di mettermi in discussione. All’inizio mi chiedevo: perché io? Come è successo? Cosa ho fatto? È colpa mia?

La vita non ti dà nessuna risposta. Devi solo viverla! Ho questa malattia per qualche motivo sconosciuto. Per come la vedo io, ho due scelte. O mi alleno come un atleta e lavoro duro, oppure stacco la spina ed è finita, rimango a casa, ascolto le mie canzoni, sto davanti allo specchio e canto per me. Ho scelto di lavorare con tutto il mio corpo e tutta la mia anima, dalla testa ai piedi, con un’équipe medica. Il mio obiettivo è rivedere la Torre Eiffel!

Se tornerò su un palco? Non posso rispondere. Perché sono quattro anni che mi dico che “non torno indietro, ma forse sì sono pronta, anzi, non sono pronta…” Per come stanno le cose, non lo so, il mio corpo me lo dirà. D’altra parte, non voglio solo aspettare. È moralmente difficile vivere giorno per giorno. È dura, sto lavorando tantissimo e domani sarà ancora più dura. Domani è un altro giorno. Ma c’è una cosa che non si fermerà mai, ed è la volontà. È la passione. È il sogno. È la determinazione”.

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