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Caso Mark Caltagirone: la decisione del giudice su Eliana Michelazzo
Fabiano Minacci 01/11/2025

Era il 2019 quando l’Italia intera si interrogò su Mark Caltagirone, un uomo mai esistito che regalò a Pamela Prati una popolarità indiretta che probabilmente non aveva dai tempi del Bagaglino. Un caso mediatico nato online, che trovò ampio spazio nei salotti Mediaset ma arrivò anche in Rai, da Barbara d’Urso a Mara Venier. Tutti parlavano di Pamela Prati, Mark Caltagirone, Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo.
La truffa amorosa alla fine finì in Tribunale e lo scorso febbraio 2023 il pubblico ministero Stefano Pesci dispose la citazione a giudizio per Perricciolo e Michelazzo con l’accusa di sostituzione di persona per aver utilizzato l’immagine di un minore al “fine di accreditare l’esistenza di Sebastian Caltagirone, figlio dell’inesistente Mark Caltagirone”. Perricciolo aveva chiesto e ottenuto di essere ammessa ai lavoro socialmente utili, mentre Michelazzo aveva deciso di proseguire il processo che si è concluso oggi con la decisione del giudice che l’ha assolta.
Caso Mark Caltagirone: la decisione del giudice su Eliana Michelazzo
“Il giudice monocratico Giulia Purcaro, dell’ottava sezione penale del tribunale di Roma, ha scagionato l’ex agente dei vip da ogni accusa” – ha scritto FanPage – “precisando che la donna non ebbe alcun ruolo nella vicenda che vide protagonista il bambino scelto — a sua insaputa e convinto di partecipare a un provino — per interpretare l’inesistente Sebastian Caltagirone, il presunto figlio di Mark che sarebbe dovuto essere adottato da Prati dopo le nozze. Una storia a tratti grottesca che per oltre un anno ha monopolizzato l’attenzione di stampa e televisione“.
Per quanto riguarda Pamela Prati, invece, nel 2024 è stata definitivamente archiviata la sua denuncia contro Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo perché secondo il gip l’intera vicenda sarebbe stata “un espediente utilizzato, con il consenso della stessa vittima, a scopi promozionali”. Michelazzo, quindi, è stata assolta ed è innocente. La donna, rappresentata dall’avvocato Raffaele Rivetti, si è detta sollevata anche se da tempo costretta a vivere in Spagna per evitare il caos mediatico. “Vivere a Roma era diventato impossibile per me. Le persone si sono allontanate, le aziende mi hanno voltato le spalle. Mi hanno puntato il dito contro e oggi questa sentenza chiarisce che non ero coinvolta. Sono stata presa in giro io per prima. Ora voglio solo lasciarmi tutto alle spalle. Questa storia mi ha devastata sotto il profilo psicologico e lavorativo. Ma adesso posso guardare avanti“, le sue parole a FanPage.








