Carolina Di Domenico: la sua reazione all’esclusione da Eurovision

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Carolina Di Domenico nel corso degli ultimi anni è stata un volto fisso dell’edizione italiana di Eurovision Song Contest. Ha commentato in lingua l’italiana l’evento, è stata intervistatrice durante il Torquoise Carpet dello scorso anno e nel 2021 è stata addirittura annunciatrice dei voti della giuria italiana.



Per questo motivo quando quest’anno il suo nome non è stato annunciato durante la conferenza stampa, molti si sono chiesti perché. Lo stesso Stefano Coletta, direttore di Rai1, sollecitato dai giornalisti ha commentato:

“Carolina Di Domenico non è stata fatta fuori, io sono sempre sincero e devo dire che non abbiamo chiuso la trattativa quest’anno. Non costava tanto per la Rai, ma non è stata chiusa la trattativa. Questo è tutto quello che posso dire”.



Non costava tanto” perché Carolina Di Domenico anche quest’anno è sotto contratto Rai, eppure qualcosa sembrerebbe essere andato storto. Il suo nome, infatti, ad oggi sarebbe sparito anche dalle stazioni radio del gruppo Rai che commentano Eurovision. Il live-sentiment quest’anno è stato affidato al trio Saverio Raimondo, La Mario e Diletta Parlangeli.

Interpellata da Fanpage.it – come si legge sul sito – “Carolina Di Domenico ha preferito non commentare e non aggiungere ulteriori dettagli“. Un NO COMMENT, insomma.



Carolina Di Domenico, l’intervista a Cosmopolitan dello scorso anno

Cosa c’è dietro? Una risposta potremmo immaginarla rileggendo queste sue parole rilasciate 12 mesi fa parlando con Cosmopolitan:

“Faccio questo lavoro da quando ho 17 anni e sentirmi dire che sono brava, come fossi qui per caso, mi dispiace. È stata una bella occasione che mi auguro porti altro e che non faccia più dire che sono ‘una scoperta’. Mi piacerebbe che il mio ruolo fosse riconosciuto da anni e anni di esperienza”. […] Eurovision 2022 è stata un’esperienza lunga. Siamo arrivati qui il 29 aprile quando era ancora tutto deserto. Ho iniziato facendo tutta la parte delle conferenze stampa con le prime delegazioni che arrivavano. È stato molto interessante, c’era un’atmosfera diversa, di preparazione. È stato vedere i primi passi di una cosa grande”.