Bravi parla del suo compagno e dell’idea di avere un figlio: “Adozione o maternità surrogata”
11 Apr 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti
Il mese scorso Michele Bravi nel podcast One More Time ha parlato per la prima volta del suo fidanzato ed ha spiegato come dopo diverse relazioni complicate, questa lo faccia stare bene. Il cantante de Il Diario Degli Errori è tornato a parlare della sua storia in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi ed ha anche aggiunto che nelle sue relazioni passate forse il problema era lui. Bravi ha poi confessato che adesso l’idea di diventare padre non lo spaventa più e che la domanda sulla possibilità di avere un figlio l’è già posta.
tu cosa vedi quando chiudi gli occhi
nuovo album
fuori a mezzanotte https://t.co/3g5DRGRzF7 pic.twitter.com/jv5CkVng48— Michele Bravi (@michele_bravi) April 11, 2024
Bravi sul fidanzato e l’idea di avere un figlio: “Significherà ricorrere all’adozione o alla maternità surrogata”.
“In amore ho sbagliato, risbagliato e imparato tante cose. Qualcosa almeno. Adesso sto con un ragazzo da due anni, è un po’ più grande di me. Una storia bella, finalmente. Un tempo mi facevo prendere da relazioni tossiche, fusionali. Credevo fosse colpa degli altri, ma il problema ero io. Ho capito che l’amore va coltivato con cura, come le camelie. Che se il mio uomo mi dicesse addio dovrei essere pronto a lasciarlo andare. Avere un figlio? È un’idea ancora sfumata, nel mio caso è complicato, significherebbe ricorrere all’adozione, alla maternità surrogata. Fino a poco tempo fa neanche mi passava per la mente, oggi è una domanda che mi faccio. E mi piace.
A livello creativo tre anni fa ho avuto un blocco, m’inventavo mille scuse. Finché ho letto un libro, La via dell’artista. 12 settimane di esercizi creativi, il primo: calarsi in un lavoro mai svolto. Ho scelto il sarto, giravo col metro in mano e prendevo le misure a chiunque. – ha continuato il giurato di Amici – Ho provato pure la settimana da asceta, testimonio che stare in ginocchio sui ceci fa un male cane. Ma ha funzionato: ho scritto tutto in un mese e mezzo”.
Secondo me Michele sarà un ottimo padre…
