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Barbara d’Urso: “Io trash? Programmi fatti in accordo”

Fabiano Minacci 13/09/2025

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Barbara d’Urso ieri sera è stata ospite a Il Tempo Delle Donne dove ha colto la palla al balzo per parlare della famosa polemica sulle luci, sollevata proprio dall’intervistatrice con una battuta.

La conduttrice ha confessato di sentirsi ancora addosso quell’etichetta, nonostante non faccia televisione da anni, e ha aggiunto che la porterà anche a Ballando con le Stelle, pur avendo le stesse luci degli altri concorrenti. “L’etichetta delle luci di Barbara d’Urso è nata anni fa, ma questo perché ho fatto una scelta nella mia vita” – ha spiegato – “ovvero quello di non fare interventi. Ho 68 anni e non ho mai fatto niente, neanche il botox. Per questo motivo le luci aiutano, una bella luce fa uscire sempre belli“.

Barbara d’Urso, capitolo trash

Barbara d’Urso ha poi sottolineato che quelle famose luci oggi vengono usate da tutti e tutte, spesso anche a un voltaggio più alto, ma online nessuno viene accusato di farne uso. L’unica etichetta rimasta, infatti, è quella delle ‘luci di Barbara d’Urso‘. A tal proposito, rimanendo in tema di etichette, la conduttrice si è tolta qualche altro sassolino dalle scarpe. “Qualcuno ha deciso di darmi questa etichetta di trash e me l’ha appiccicata. Ma bisogna capire se è stata appiccicata a me o alle cose che io facevo, senza specificare perché le facevo e in accordo con chi“.
Quel “IN ACCORDO CON CHI” mi ha fatto urlare.

Secondo la conduttrice, infatti, nell’immaginario collettivo lei non è quella delle battaglie (ha citato la sua contro l’omofobia e a favore delle unioni civili e quella contro la violenza sulle donne, ma ne ha portate avanti altre negli anni, come ad esempio la petizione per far installare obbligatoriamente le telecamere nelle RSA e negli asili), ma è quella del trash. “Quella Barbara d’Urso non c’è nella società, non ha importanza, io sono quella del trash. A me scorre addosso, ma non mi sembra una cosa che mi appartiene e che non appartiene ad altre cose, che non vedo, ma mi raccontano“.

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