Bambole di Chiara Ferragni: “tutti i profitti in beneficenza”, i pm indagano e la società risponde

06 Gen 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

bambole

Dopo il Pandoro di Balocco e le Uova di Pasqua di Dolci Preziosi – stando a quanto riporta La Verità – sarebbero finite nel mirino degli investigatori anche le bambole che Chiara Ferragni ha firmato per Trudi.

Un pupazzo messo in vendita da valore circa 35 euro che venne così presentato da Chiara Ferragni:

“Visto che molti di voi hanno amato la bambola che creammo per il nostro matrimonio abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte. Si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp Out Bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo. Un argomento molto vicino al mio cuore”.

Una promessa che ora i pm milanesi vorrebbero capire se ha mantenuto oppure no. Come ha scritto Open, “si tratta di una bambola alta 34 centimetri, che potrebbe complicare ulteriormente l’indagine su Ferragni e la beneficenza. I pm di Milano e la Guardia di Finanza che indagano sul pandoro Balocco e sull’uovo di Pasqua di Dolci Preziosi lavorano anche sull’iniziativa che risale al maggio 2019“. La Stomp Out Bullying è un’associazione che si occupa di lotta all’omofobia e alla discriminazione e gli investigatori vogliono controllare in che modo è stata effettuata la distribuzione dei denari incassati dalla vendita.

Le bambole di Chiara Ferragni sotto indagine, la risposta di The Blonde Salad Srl

“In merito a quanto riportato in data odierna da alcuni organi di informazione relativamente alla bambola Ferragni, Tbs crew Srl; società controllata da Chiara Ferragni; precisa che i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da Tbs al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019. Tbs crew Srl, infine, specifica altresì che l’impegno a favore di Stomp Out Bullying ha riguardato – come dichiarato nei materiali di comunicazione – esclusivamente le vendite delle bambole fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi”.

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