Antonello, superstite della Concordia a The Voice: “Mi sono buttato in mare”

09 Mar 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 3 minuti

Antonello canta a The Voice Senior

Tra i tanti concorrenti che ieri sera si sono presentati alla corte di Antonella Clerici a The Voice Senior c’era anche Antonello Tonna un musicista con una lunga carriera da pianista sulle navi da crociera. Prima di esibirsi l’uomo ha svelato di aver suonato anche durante l’ultima notte della Costa Concordia, quella dell’affondamento al largo dell’Isola del Giglio.

“Io già prima ero ottimista, ma da quello che mi è successo voglio godermi ancora di più il bello della vita. Sono Tonna, un cognome maltese perché mio padre era di Malta. Ho iniziato nel 1980 a fare piano bar. Nel 2000 mi sono arrivate le proposte per suonare sulle navi da crociera e ho girato parecchio, facevo il Mediterraneo, la Grecia, i Caraibi. È stato tutto bellissimo.

Il 13 gennaio del 2012 avevo finito il mio set musicale alle 21:30. Alle 21:45 sentiamo un rumore fortissimo di acciaio e non capivamo, poi il blackout, i sette fischi brevi e uno lungo, cioè emergenza. La nave ha cominciato a piegarsi e io vedevo l’acqua che entrava e saliva. Il mio amico batterista era con me a braccetto, io poi ho deciso di buttarmi in mare, lui non si è gettato. L’hanno trovato nella nave dopo due mesi, aveva solo 30 anni. Con il vestito dell’esibizione ancora addosso ho cominciato a nuotare piano, piano e poi sono arrivato su uno scoglio del Giglio. Voglio ricordare tutti quelli che non ci sono più. Ho capito che è molto importante nutrirci di cose belle che ci dà la vita, lasciando andare via le negatività”.

Antonello racconta la sua storia ai giurati di The Voice.

Dopo aver cantato Piazza Grande di Lucio Dalla, Antonello ha raccontato la sua esperienza nella notte dell’affondamento. Il 71enne ha svelato di essere stato aiutato dalla musica anche mentre nuotava verso la riva: “Faccio piano bar dall’ottanta, ho girato tantissimo ho lavorato sulle navi. Vi vorrei raccontare una cosa, ma non è una sviolinata, ma una verità. Ero sulla Costa Concordia. Dico questo perché la musica mi è stata d’aiuto. Per salvarmi mi sono buttato in mare. Nuotavo e mi dicevo di stare calmo. Mentre nuotavo mi è successo un fatto pazzesco, mi è venuta in mente Rapsodia in blu di George Gershwin, che avevo suonato poco prima. Questo mi ha rasserenato e ho iniziato a nuotare ancora più lentamente e ho raggiunto l’isola e mi sono salvato. Quindi ora apprezzo la vita ancora di più“.

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