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Anna Wintour, il ricordo inedito di Armani: “Duro, timido e severo. Sapevo che non stava bene”
Anthony Festa 07/09/2025

In questi giorni in tv e sui giornali abbiamo sentito e letto testimonianze e ricordi di molti vip che Giorgio Armani l’hanno a malapena incontrato e in molti casi che hanno solo indossato qualche suo capo. Ricordi formali, di circostanza, magari sinceri, ma privi di vissuto e esperienze concrete, ieri invece ha parlato una persona che ha conosciuto bene uno dei re della moda e che ne ha fatto un ritratto autentico e inedito, Anna Wintour ha deciso di raccontare a modo suo il legame con lo stilista.
L’editrice e giornalista, in una lunga lettera pubblicata sulla rivista che ha diretto per 37 anni, Vogue America, ha raccontato del suo rapporto con Armani, di quanto lo ammirasse, di come si sia dovuta guadagnare la confidenza e il privilegio di poterlo chiamare Giorgio e non Signor Armani: “Nei miei molti decenni di conoscenza di Giorgio Armani, c’è stato un momento in cui mi sono finalmente sentita abbastanza a mio agio da chiamarlo “Giorgio” invece di “Signor Armani”, ma ci è voluto del tempo. Giorgio ispirava un’immensa ammirazione per i suoi successi, e anche per il suo modo incrollabile di vedere il mondo. Poiché tutto ciò che faceva era alimentato da un’etica del lavoro feroce e instancabile, rivolgersi a lui – anche con il formale “signor” – comportava una sorta di trepidazione. Poteva essere severo, duro, e inflessibilmente diretto quando lo desiderava (ho certamente visto questo lato di lui in più di un’occasione). Ma questa era la sua persona, la sua corazza e gli è stata molto utile. Quest’uomo un po’ timido ti teneva a distanza finché non ti dimostravi degna della sua fiducia e amicizia. Molti di noi desideravano arrivare a quel punto. Col tempo, io e lui abbiamo raggiunto una profonda comprensione reciproca. Dovevi aspettare il luccichio nei suoi occhi per sapere di essere finalmente accettata e io ci sono riuscita con il tempo“.
Anna Wintour: “Sapevo che non stava bene, ho cercato di incontrarlo”.
Nell’articolo pubblicato su Vogue America, Anna Wintour ha rivelato che lo scorso agosto era a Milano e le era stato detto che Giorgio Armani non stava bene, così lei ha cercato di fargli visita, ma quando è arrivata ad un passo dal suo appartamento, un collaboratore dello stilista le ha spiegato che sarebbe stato meglio rimandare l’incontro.
“In tutto questo tempo di duro lavoro, si è sottratto con eleganza ai capricci e agli eccessi della moda, raggiungendo una sorta di atemporalità. Chi ha avuto la fortuna di indossare le sue creazioni sui red carpet è sempre apparso elegante, moderno e formidabile, perché lui capiva il potere meglio di chiunque altro. Ha fatto sì che gli attori sembrassero vere star, e anche in qualche modo più simili a loro stessi. Il mese scorso, avevo sentito dire che Giorgio non era in ottima salute e, dato che mi trovavo a Milano, gli ho chiesto se potevo incontrarlo. Com’è noto, e io l’ho sempre trovato adorabile, viveva “sopra il negozio”, cioè nel suo vasto ed elegante appartamento milanese situato direttamente sopra l’atelier principale di Armani. Avevamo programmato di incontrarci lì, ma mentre mi dirigevo lì, ho ricevuto una chiamata che mi diceva che non sarebbe stato possibile”.
L’ex direttrice di Vogue ha chiuso la sua lettera rivelando quello che avrebbe voluto dire a Giorgio Armani, se solo avesse potuto incontrarlo il mese scorso: “Posso dire qui quello che gli avrei detto quel pomeriggio: che la moda è stata cambiata per sempre in meglio da lui e che molti di noi gli devono moltissimo“.