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Amadeus, flop e milioni bruciati: Nove pronta a lasciarlo andare in Rai
Fabiano Minacci 17/12/2025

Era il 18 aprile 2024 quando Warner Bros Discovery annunciava, con grande entusiasmo, di essere riuscita ad assicurarsi Amadeus, fino ad allora amatissimo volto Rai e artefice degli ultimi cinque Festival di Sanremo da record. “WBD segna un nuovo clamoroso colpo nel mondo dell’intrattenimento televisivo” – si era letto nel comunicato stampa – “Amadeus, uno dei volti più amati della televisione italiana, showman, conduttore, DJ, protagonista indiscusso ormai da anni del preserale, dell’access prime time e del prime time, direttore artistico dei record per i suoi Festival di Sanremo, entrerà nella squadra dei talenti targata Warner Bros. Discovery“.
Il contratto che il colosso americano gli propose era da record: quattro anni in squadra, cinque programmi nel primo anno e milioni di euro garantiti. Ma, come sappiamo, qualcosa è andato storto fin da subito. Gli show condotti da Amadeus sul Nove non hanno ottenuto i risultati sperati: non è mai stata raggiunta la doppia cifra di share – traguardo che, invece, Fabio Fazio e Maurizio Crozza erano riusciti a centrare – e online se ne è parlato pochissimo. Da Like a Star a Chissà chi è, passando per il Suzuki Music Party fino a La Corrida e The Cage. Per questo motivo quando Maria De Filippi lo ha chiamato per partecipare come giudice al serale di Amici ha accettato di buon cuore, nonostante fosse Mediaset.
Mancano ancora tre anni alla scadenza del contratto che Amadeus ha firmato con il Nove – ufficialmente in vigore fino alla primavera del 2028 – ma, stando a quanto riportato da Dagospia, Warner Bros. Discovery starebbe valutando una rescissione anticipata e sarebbe stata persino sollevata nel sapere che la Rai lo stava nuovamente corteggiando. Il motivo? Secondo l’azienda, i cinque flop collezionati avrebbero causato perdite economiche significative a WBD.
Amadeus pronto al ritorno in Rai
A spingere per farlo tornare in Rai sarebbe stato Fiorello che avrebbe fatto da tramite e gli avrebbe fatto garantire un programma in access prime time e un paio di prime serate. “Il ritorno a viale Mazzini di Amadeus non è stato ostacolato dal canale Nove” – si legge su Dagospia – “Anzi, i dirigenti della rete di Discovery non vedevano l’ora di recedere dall’onerosissimo contratto quadriennale con l’ex disc jockey. Secondo gli addetti ai livori, la catena di flop inanellata da Amadeus, con i suoi programmi a Nove, avrebbe avuto un certo peso sul bilancio di Discovery, per pubblicità incassata e poi rimborsata a causa del mancato raggiungimento dello share stabilito nei contratti. Si parla di una sommetta intorno ai 15 milioni di euro“. Amadeus potrebbe tornare in Rai già dalla stagione 2026/2027 senza passare da Ballando con le Stelle e insidiando così quel Festival di Sanremo 2027 che al momento sarebbe libero… Per pace di Stefano De Martino.
Amadeus: “Sequenza di fiaschi e un tale fallimento che…”, le parole di Dagospia
Queste le dure parole di Dagospia:
“Una sequenza di fiaschi iniziati il 22 settembre 2024 con il “Suzuki Music Party”, format che nella prima serata di Rai1 spopolava e che sul Nove riuscì ad acchiappare appena 628mila persone conquistando uno scarno 4.6% di share. Non è andata meglio con “Chissà chi è”, la versione riadattata del programma di cui era stato il volto nell’access di Rai1: numeri impietosi con una media share di appena 2.8%. Flop anche in prima serata con “La Corrida” che non riesce mai ad allontanarsi molto da quel 4,2% di share ottenuto nell’ultima puntata del 10 dicembre.
Male anche il talent show “Like a star”, andato in onda, sempre nel prime time di Nove, da maggio a luglio del 2025: dopo la prima puntata al 3.7% l’interesse è crollato e si è arrivati a contare il 3%. Mollato il fallimentare esperimento di “Chissà chi è”, Amadeus è tornato in onda con “the Cage” nella complicatissima fascia dell’access dove sta spopolando uno scatenato Gerry Scotti con “La Ruota della fortuna”. “Ama” non riesce ad andare oltre a una media di ascolti del 2.3% di share e ottiene meno pubblico di “Chissà chi è”, andato in onda nella scorsa stagione per soli quattro mesi prima di chiudere i battenti.
Un tale fallimento non si è registrato al Nove con altre due transizioni pesanti: Maurizio Crozza da La7 e Fabio Fazio dalla Rai. Non è accaduto per il semplice motivo, visibile a occhio nudo e orecchio aperto, che sia Crozza che Fazio sono due personaggi-format, che trascinano il pubblico al di là della rete che li mette in onda. Amadeus è solo un “bravo conduttore”, come direbbe il Frassica di “Indietro tutta”, che senza un format e la giusta cornice di una emittente generalista primaria come Rai1, è destinato a scomparire nel mucchio“.
#Amadeus verso il ritorno in #Rai grazie a #Fiorello. L’ex volto di #Nove, segnato dai flop e dal contratto oneroso con #Discovery, potrebbe tornare in prima serata su #Rai1, pronto a risollevarsi accanto alla sua storica “spalla”. Dagospia
— Mefisto (@AndreaMefi4753) December 17, 2025








