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Alessandro Cecchi Paone sulla polemica dei gay riconoscibili: “Ero lì in Rai, ho provato a correggere il tiro”

Anthony Festa 28/09/2025

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A Unomattina in Famiglia ieri hanno discusso del caso del salone in Abruzzo che cercava un “parrucchiere ma solo gay. Durante il talk sono state dette cose davvero controverse, si è parlato di “come riconoscere un gay”e se questo sia possibile o meno, qualcuno ha detto di “avere il radar” e che gli omosessuali si riconoscono, ma c’è stato spazio anche per stereotipi davvero fastidiosi come: “Hanno una capacità di intesa con le donne altissima”, “possiedono una chimica con le femmine davvero forte”, “hanno un’attitudine, un occhio più sensibile e profondo perché hanno corpi maschili, ma guardano molto al mondo femminile”, “hanno un attitudine al bello e alla bellezza“. Solo Alessandro Cecchi Paone ha provato ad aggiustare la rotta e a spiegare che così come gli etero, anche i gay non sono tutti uguali e che è impossibile capire l’orientamento di tutti gli uomini solo dai movimenti, dal lavoro o dai gusti.

Il giornalista rispondendo a Concita Borrelli ha detto: “Tu riconosci i gay dai movimenti anche del corpo? Aspetta Concita, il mondo è pieno di soldati gay, di camionisti gay, di insospettabili. Non è vero che tu puoi riconoscerli o che i gay fanno solo alcuni mestieri. Se io mi sento un po’ parrucchiere? Oddio no, mi piacerebbe, ma non ho la manualità. Sì, può essere che ci siano delle ragioni di sensibilità e di attenzione alla bellezza, all’estetica, però è anche vero che questa non è una legge. Io volevo ricordare che una cosa è l’identità di genere, ci sono le donne, i maschi, le persone trans e sono dati biologici, e poi c’è l’orientamento, che può cambiare nel corso della vita, come dimostro io, e non necessariamente si vede. Non possiamo dire che si capisce l’orientamento solo guardando qualcuno. Io volevo avvisare questo parrucchiere, attenzione che magari in epoca di disoccupazione giovanile può essere qualche etero vada dicendo che è gay pur di fare il lavoro, e non è che si veda se uno è gay, non necessariamente”.

Alessandro Cecchi Paone interviene dopo la polemica.

Le frasi pronunciate durante il talk di Unomattina hanno scatenato una grossa polemica ed è intervenuta anche la Rai, annunciando che verranno fatte delle scuse nella nuova puntata del programma mattutino. Intanto anche Alessandro Cecchi Paone dalle pagine di Libero si è giustificato: “Io ho provato a correggere il tiro quando ho detto che non è vero che ci sono mestieri tipicamente da gay. Ma si è perseverato nell’errore di andare per stereotipi. Il lavoro e l’orientamento non hanno nessun nesso. Di più: l’orientamento non è immediatamente visibile e l’ho ribadito“.

Probabilmente oggi a Unomattina in diretta spiegheranno quello che nel 2025 dovrebbe essere scontato, cioè che non tutti i gay hanno gli stessi atteggiamenti, lo stesso modo di parlare, vestire, le stesse aspirazioni, così come non tutti gli etero si scannano per le partite di calcio, parlano solo di donne e birra e fanno gare di rutti. Speriamo quindi di non sentire più (almeno sulla tv pubblica) frasi come: “Io i gay li riconosco tutti, anche da come muovono la bocca. I gay hanno corpi maschili, ma guardano al femminile“.

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