Alessandra Mele: “Sono bisessuale, in Italia alcuni parenti e amici non lo accettavano”

10 Mag 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Alessandra Mele fa coming out

Ieri sera durante la prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2023, Alessandra Mele, rappresentante della Norvegia, ha passato il turno e quindi la rivedremo sabato in finale con la sua Queen of Kings. Non tutti sanno che la cantante ha pubblicato una versione del suo brano anche in italiano, visto che lei è nata in Italia ed è rimasta in Liguria fino al diploma.

Alessandra Mele in un’intervista rilasciata qualche mese fa ha rivelato di essere bisessuale ed ha anche aggiunto che fino a che è rimasta in Italia l’ha nascosto ad alcuni parenti e amici, perché secondo lei non l’avrebbero ‘accettata’.

Alessandra Mele: “Sono bisessuale, in Italia dovevo nascondere chi ero”.

“Questa canzone celebra il potere delle donne, perché in questo caso a cantarla sono io, ma esalta anche il potere di tutte le persone, ragazzi, ragazze, parla di quanto sia importante sentirsi se stessi. Sono bisessuale e quando vivevo in Italia in un piccolo paesino dovevo nascondere chi ero perché alcuni dei miei amici e parenti non lo avrebbero approvato. Quindi penso che sia importante accettare chi siamo, senza preoccuparci dell’opinione degli altri, così come accettare che ci sono anche brutti momenti nella vita da cui diventiamo più forti! Parla di quanto sia normale sentirsi giù qualche volta, perché è normale anche quello. E tanto prima o poi ci si rialza.

Sono stato invitata al campo norvegese dove si scrivono canzoni per Melodi Grand Prix, proprio il secondo giorno, insieme a Linda Dale, Henning Olerud e Stanley Ferdinandez abbiamo scritto “Queen of Kings”. Ci è piaciuto molto, quindi il pezzo è finito al Melodi Grand Prix. Ma è stato molto veloce, eravamo ispirati e così è nata questa canzone. Sono felice che stia piacendo e che sia diventata virale su TikTok e che già tanti la apprezzino.

Chi seguo dei cantanti che sono stati all’Eurovision? I Maneskin! E non è perché sono italiani. Li ho sempre seguiti durante la loro crescita professionale. Quindi devo dire che li apprezzo particolarmente”.

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