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Affari Tuoi, figurante del pubblico spiega come funziona: “Pagato per battere le mani”

Fabiano Minacci 29/05/2025

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In questi giorni mi sono imbattuto su TikTok in un video di un certo Lorenzo che nei giorni passati ha fatto il figurante ad Affari Tuoi e ha raccontato la sua esperienza. Nel reel di foto ha scritto: “Ambiente molto tranquillo, peccato per i tempi di attesa un po’ lunghi a volte. Dopo un po’ di puntate ovviamente diventa tutto monotono, ma te lo aspetti. Stefano è davvero bravo e simpatico, ammetto di averlo sottovalutato. Poi interagisce anche un po’ con il pubblico. Poi oh! Ti pagano per battere le mani e fare due balletti da seduto, niente male“, specificando che Gennarino (il cane, ndr) è il pezzo forte della trasmissione.

Ma è nei commenti che ha dato più informazioni per tutti coloro che volessero replicare la sua esperienza. Sul cane Gennarino, Lorenzo ha scritto che “è addestrato con metodi che non comportano sofferenza, ma si basano sul gioco e sul rapporto affettuoso con l’umano, non è addestramento coercitivo!“.

Affari Tuoi, figurante del pubblico spiega come funziona: “Pagato per battere le mani”

Affari Tuoi, stando al racconto del figurante, viene registrato generalmente nel pomeriggio dalle 13 alle 19 (tranne il mercoledì) e durante ogni giornata vengono registrate tre puntate. La giornata lavorativa è pagata e vengono dati 30 euro che, al netto delle tasse, diventano 26 euro. Nonostante però siano tre puntate, nessun figurante deve cambiarsi d’abito: per far sembrare che il pubblico sia diverso, l’animatrice fa spostare loro di posto. “L’animatrice di studio dopo ogni puntata cambia i posti così da non vedere le stesse persone negli stessi posti ogni sera“.


Le puntate vengono registrate nel pomeriggio (e qualche volta la mattina). Le puntate anche viste dal vivo sono tutte reali e non c’è nulla di strano, però non mi fido completamente, è pur sempre televisione” – ha continuato il figurante – “Teoricamente fanno una selezione ma stando lì ho capito che prendono letteralmente chiunque“.


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