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Adriano Pappalardo fischiato e insultato in concerto: “Scusatemi!”

Anthony Festa 21/08/2025

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Il concerto di mercoledì scorso organizzato dal comune di Fiumicino a Passoscuro non è andato come previsto. Sul palco è salito Adriano Pappalardo che ha iniziato ad insultare Giorgia Meloni e poi ha anche fatto gesti molto volgari in relazione al rapporto tra la Premier e il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Dopo le gravi offese alla Presidente del Consiglio, molti spettatori hanno fischiato e insultato il cantante di Ricominciamo, che ha cercato di giustificare il suo sfogo in maniera un po’ maldestra e populista: “Quelli si mangiano tutto e a noi non lasciano nulla! Ecco fischiatemi pure, tanto se vi piace subire a me non importa nulla. Purtroppo i politici hanno tutto e lasciano noi nello schifo. Se uno di noi si ammala non ci sono soldi. Loro si curano nelle migliori cliniche. Berlusconi è campato cento anni perché aveva i soldi. Se uno di noi si ammala deve morire in silenzio“.

La signora Meloni – così come molti suoi colleghi – prende talmente tante decisioni discutibili che è anche piuttosto facile criticare il suo operato e il suo governo, ma scadere nel sessismo più bieco per attaccare qualcuno è sempre sbagliato.

Le scuse di Adriano Pappalardo.

Il pubblico presente al concerto non ha preso bene il monologo di Adriano Pappalardo, che si è anche beccato degli insulti. L’artista ieri si è scusato per lo scivolone e ha anche specificato di aver chiesto eprdono già durante il suo spettacolo a Fiumicino.

“Ho chiesto tre volte scusa a tutti quanti per aver detto quella brutta frase. Ho detto una cosa tipo: qua ci stanno togliendo tutto, anche la possibilità di fare il nostro lavoro, e questo grazie al governo di oggi, che continua a togliere, togliere, togliere. Poi ho detto che speravo che la Meloni mi avesse sentito. Però dopo la seconda canzone, mi creda, ho chiesto scusa più volte. Ho detto, signori, io vi chiedo scusa ufficialmente per quello che ho detto. Un energumeno, prima che salissi sul palco, mi ha preso per un braccio e mi ha detto: ‘qui siamo tutti compagni, tutti di sinistra’… quindi io ho pensato di assecondarli e mi sono lasciato prendere da questo attimo di intemperanza e ho detto qualcosa contro il governo. Un gruppetto di persone se n’era andato, quelli più risentiti, allora ho chiesto scusa e poi di nuovo scusa. Un tizio mi ha gridato pure: ‘a vecchio, vattene a casa!’. Sono stato fuorviato da quello che mi è stato detto da quel tipo prima di salire sul palco. Così ho chiarito: ‘sento che ho detto qualche sproposito e me ne scuso se ho offeso qualcuno’. Più di questo non potevo fare. In ogni caso, lo spettacolo poi è andato avanti benissimo, mi dispiace che ora si parli solo di questo piccolo incidente. Io sono un cantante, un’artista, non mi occupo di politica, non ho tesseramenti, non ho niente. Il mio lavoro è quello di fare musica e ieri sera ho avuto solo un piccolo incidente”.

Quindi il “qui siamo tutti di sinistra” avrebbe dovuto essere un lasciapassare per degli insulti della peggior specie? Delle semplici scuse forse sarebbero state meglio.

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