Umberto D’Aponte, l’ex di Guendalina parla dopo il carcere: “Tornato dopo un anno”

19 Dic 2022 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Umberto D'Aponte libero

Dopo alcuni mesi passati in carcere, lo scorso maggio Umberto D’Aponte è uscito ed è tornato a casa sua. L’ex marito di Guendalina Tavassi però è rimasto lontano dai social e non ha più parlato di quello che era successo. Oggi il 38enne ha registrato delle nuove storie nelle quali ha ringraziato i follower per i messaggi d’affetto ed ha dichiarato di non portare rancore a nessuno.

“Sono emozionato da un anno non ero su Instagram. Ringrazio tutti quelli che mi hanno mandato bellissimi messaggi. Ho imparato a non portare rancore e andare avanti. Riparto dalle persone che mi sono state vicine. In primis mi circonderò di affetti dalla mia famiglia ai figli. Spero di tornare a sorridere e a farvi sorridere. Ci tenevo a dire grazie a tutti, non mi è semplice parlare adesso.

Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale. A quel punto le soluzioni sono due: o scappi cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga ti cambia, e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male”.

Umberto D’Aponte, le accuse di Guendalina Tavassi.

“Con la nascita di Salvatore sono iniziati i problemi: svariati tradimenti ed episodi di violenza dovuti alla gelosia. Era un continuo minacciarmi e denigrarmi anche davanti ai bimbi. Mi diceva che dovevo morire.

Lui mi ha anche inseguita con una mazza di legno e mi ha preso a botte in testa. Ragazzi vi dico che ha fatto di tutto. Ogni giorno offese e minacce di ogni genere. Aveva scatti d’ira molto brutti. Una volta ha anche spaccato il vetro della finestra e alcuni pezzi sono finiti nel lettino del nostro bambino. Poi mi ha rotto il naso lanciandomi sul viso le chiavi di macchina.

Ne ho subite in silenzio di tutti i colori. Qui sui social ho sempre fatto la bella faccia. Ho subito tradimenti, botte e minacce e se parlavo era la fine, spaccava casa, menava e faceva. Io volevo tutelare i bambini e stavo zitta. Donne non dovete avere paura e non state in silenzio come ho fatto io per cinque anni”.

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