Ultimo interviene sulla polemica di Salmo e dei concerti: “Torniamo a vivere”

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Il concerto di Salmo non ha soltanto dato vita ad una grossa polemica, ma ha aperto uno spunto di riflessione sul tema dei grandi eventi all’aperto. Dopo Fedez e Alessandra Amoroso, anche Ultimo ha detto la sua. Il cantante romano ha dichiarato che con i giusti strumenti (come il green pass) il governo dovrebbe provare a far riprendere un settore – come quello dello spettacolo – che da due anni è in ginocchio.



La riflessione di Ultimo.

“Il problema dei concerti è che nessuno si prende la responsabilità di decidere cosa fare e come farlo. Ci sono concerti che non sembrano concerti, serate in discoteca che sembrano concerti, assembramenti concessi e assembramenti vietati.

Che senso ha poter prendere ogni giorno aerei dove sono tutti attaccati – in un luogo chiuso e piccolo – e poi per dover fare un concerto in uno spazio aperto e grande, la gente deve stare seduta con mascherina e distanziata? Ah, ci sono anche concerti veri, fatti in paesi vicino al nostro. Lì si può andare volendo.

Hanno tutti paura di decidere, perché farlo comporta delle conseguenze. E se queste dovessero essere negative, si perderebbero consensi. Ma la politica non può basarsi sul porto sicuro e sul non muoversi per paura di sbagliare. Siamo fermi da 2 anni e abbiamo la necessità di tornare a fare il nostro mestiere, come sta succedendo in altri paesi del mondo.

Io non sono un tecnico, ma se abbiamo introdotto il Green Pass, proviamo a tornare tramite questo strumento: con responsabilità e civiltà reciproca. Perché oltre il Green Pass sinceramente non so cos’altro possa esserci…. se anche con questo strumento continuiamo a limitare le capienze per me è sbagliato.

C’è un virus e lo sappiamo tutti, ma dobbiamo poter tornare a vivere per imparare a convivere con lui. Senza terrore ma con grande attenzione. Si può fare. Anche non vivere è una malattia. Torniamo a vivere”.