Sfogo di Elodie contro i politici omofobi e riflessione su Annalisa: “Ma che domanda è?!”

06 Ott 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Sfogo di Elodie sulla collega

A poche ore dall’uscita del clubtape Red Light, Elodie ha rilasciato un’intervista a Il Fatto Quotidiano. La cantante di Bagno a Mezzanotte tra le tante cose ha parlato dell’omofobia in Italia e dell’ossessione di certi politici nel giudicare e discriminare milioni di cittadini. Nel suo sfogo Elodie ha anche definito ‘malati’ gli omofobi.

Lo sfogo di Elodie: “Vorrei capire perché queste persone sono così malate”.

“C’è gente che commenta e giudica ancora l’essere umano e la sua libertà. Ho trovato anche abominevole che in alcuni casi si sia ritirato il patrocinio al Pride. Un gesto violento. – ha continuato Elodie nel suo sfogo contro l’omofobia – Mi sento offesa e arrabbiata perché stiamo correndo indietro invece di lanciare un messaggio preciso. E poi sono sempre gli stessi a parlare di queste cose.

Cosa vorrei fare? Sedermi attorno ad un tavolo con queste persone e capire perché sono così malate, perché hanno questa ossessione nel giudicare gli altri. Ma rimango ottimista che le cose possano cambiare”.

La cantante ha anche commentato la strana domanda che un conduttore radiofonico ha fatto la settimana scorsa ad Annalisa (che ieri sera era al party di Elodie): “La domanda che hanno fatto ad Annalisa? Siamo vittime di una visione retrograda sulla immagine della donna. A lei è stato chiesto anche com’è la sua vita dopo il matrimonio…E lei giustamente ha risposto che non era cambiato nulla. Ma che domanda è? Così come alle campionesse mondiali sportive chiedono dei vestiti… C’è tanto lavoro da fare ancora, ci vuole tanta pazienza, ma piano piano scardinando il sistema ci arriveremo. Di certo io non vivrò abbastanza da vedere i risultati di questo lavoro“.

Elodie sulla Meloni.

“Che devo dire, a me lei sembra sempre così arrabbiata. Poi le sue parole in Spagna sulla lobby LGBTQ non mi sono piaciute. Anche in quel caso c’era così tanta rabbia. Fare queste distinzioni e usare quei termini è brutto.

Non ci sono persone o famiglie di serie A e altre di serie B. I diritti devono essere di tutti e invece ad oggi non è così purtroppo”.

Share this article

Non vuoi perderti le ultime news?

Seguici anche su Facebook, Instagram e

Twitter!