Il presidente della FIMI contro Sanremo: “Palazzi sbreccati, fognature che si rompono, servizi inadeguati”

20 Feb 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

sanremo presidente

La città di Sanremo sta vivendo di rendita grazie al Festival? Questa è l’accusa che ha mosso Enzo Mazza, presidente della FIMI.

“È una città che probabilmente pensa di poter vivere di rendita. Ma senza investimenti diventa sempre più fosforescente la distanza tra la modernità di un Festival di grande successo e l’obsolescenza di una città che non vuole crescere” – ha dichiarato Enzo Mazza, ovvero il presidente della federazione delle major discografiche italiane. – “Russell Crowe e John Travolta hanno dormito a Nizza pur di non stare a Sanremo, ci sarà un motivo o no?”.

Nel mirino del presidente c’è finito di tutto: dalle facciate dei palazzi alle fognature, passando per gli alberghi fino alla stazione. Insomma, una città che non sarebbe idonea a una manifestazione del genere.

“La Rai si è modernizzata. Noi discografici ci siamo modernizzati. E Sanremo è ancora lì con le facciate dei palazzi sbreccati, il treno veloce che però è lento, le fognature che si rompono e gli alberghi che non vengono ristrutturati da vent’anni. La cosa più moderna è quell’assurda stazione ferroviaria scavata nella roccia che per raggiungere i due – dico due – binari devi fare quattrocento metri e prendere due ascensori. Manco a New York. Sarà costata miliardi”.

Vi ricordo che il comune di Sanremo detiene il marchio di “Festival di Sanremo” e di “Festival della Canzone Italiana”, quindi la kermesse canora deve necessariamente restare nel piccolo comune di Imperia se vuole continuare a chiamarsi così.

Teatro Ariston, dal 1977 (tranne nel 1990) è casa del Festival di Sanremo

Dal 1977 una sola volta il Festival di Sanremo è uscito dall’Ariston: lo ha fatto nel 1990 trasferendosi al Mercato dei Fiori.

“Adriano Aragozzini, l’organizzatore di quell’anno, voleva un palcoscenico e una struttura giganteschi. Ma fu un disastro: il luogo era asettico, la scenografia dispersiva, il suono inadeguato. Il Palafiori era fuori città e ne risentirono gli incassi di ristoratori e albergatori. L’anno dopo si tornò all’Ariston”.

Share this article

Non vuoi perderti le ultime news?

Seguici anche su Facebook, Instagram e

Twitter!