Pontedera, 18enne fa coming out e la famiglia lo caccia di casa: “Qua gay non ne vogliamo”

27 Mar 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

bandiera arcobaleno outing gay

Lo scorso febbraio un 18enne di Pontedera, in provincia di Pisa, si è rivolto a Voice, uno sportello d’aiuto per la comunità LGBT+, raccontando di essere stato cacciato di casa dopo aver fatto coming out. “Qua figli gay non ne vogliamo, vattene“, si sarebbe sentito dire dai genitori.

Una storia che ha molto ferito il 18enne a cui è stato assegnato uno psicologo che si sta occupando di lui, nel frattempo – come racconta La Nazione – è stato attivato il servizio sociale e grazie alla sinergia con la scuola, un insegnante si è offerto di ospitarlo fino a giugno, per consentirgli di concludere gli studi con serenità e sostenere l’esame di maturità. Quando il 18enne si è presentato allo sportello era già stato mandato via da casa ed era ospite di amici fuori zona.

In due anni abbiamo già trattato 24 casi” – le parole del direttore dello sportello – “Questo sportello è arrivato a colmare un vuoto, non essendoci sul territorio, in Valdera come nel Valdarno, punti di riferimento del mondo LGBT+ al quale queste persone, in qualche modo, avrebbero potuto chiedere aiuto. Abbiamo accolto figli, genitori, persone alle prese con dubbi e problemi, vittime di gravi discriminazioni. Questo sportello è l’unico in provincia di Pisa e uno dei pochi in Toscana“.

Cacciare di casa un figlio di 18 anni, nato quindi nel 2006, solo perché omosessuale.
E c’è ancora qualcuno che sostiene che l’omofobia non esiste e non è una piaga di questo Paese?

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