Piero Chiambretti dopo il CoronaVirus pensa di lasciare la tv? Il conduttore chiarisce tutto
03 Lug 2020 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti
Piero Chiambretti dopo il ricovero per il CoronaVirus e la morte della madre è tornato attivo sui social e ieri ha anche rilasciato un’intervista a La Stampa, in cui ha parlato del suo futuro a Mediaset.
“Non so se tornerò in tv, e non ho ancora definito con Mediaset i programmi per la prossima stagione. Vorrei che l’anno nuovo portasse vita nuova. Mi piacerebbe fare qualcosa che non ho mai fatto prima, di diverso. Un programma in prima serata in cui i bambini si sostituiscono agli adulti. Si dice sempre che loro saranno i grandi di domani, ma molte volte sono già i grandi di oggi. Questa di massima sarebbe l’idea. Poi si sa, la televisione è peggio del calcio: tutti i giorni si cambia idea”.
Il quotidiano torinese ha titolato ‘Il conduttore non sa se tornerà in tv’. Il titolo non è piaciuto al presentatore de La Repubblica delle Donne, che ha rettificato dal suo profilo Instagram ufficiale.
“Il titolo della stampa di oggi è inappropriato. Non lascio la tv anzi raddoppio mi tengo anche il frigo”.
Felice che non molli, in tv c’è bisogno delle trasmissioni di Piero Chiambretti.
Piero Chiambretti parla a @LaStampa del suo futuro in tv. “Un programma in prima serata in cui i bambini si sostituiscono agli adulti”. #tv pic.twitter.com/n9e8Qksxir
— Francesco Canino (@fraversion) July 2, 2020
leggo su TvBlog che Mediaset avrebbe deciso di non rinnovare La repubblica delle donne di Piero Chiambretti. Mi spiace: la prima stagione è stata un gustoso gioiellino televisivo (la seconda, invece, dimenticabile) e Rete4 perderebbe così l’unica finestra di intrattenimento.
— Francesco Canino (@fraversion) June 30, 2020
Piero Chiambretti e il pensiero alle vittime del Covid 19.
“All’Ospedale Mauriziano c’è stata una cerimonia per ricordare le vittime del Covid. Sono andato per ricordare tutti. Sono stati loro a contattarmi, gli angeli del pronto soccorso. Non avrei potuto e voluto mancare. Quelle donne e quegli uomini sono la dimostrazione vivente di quanto sia assurdo tutto ciò che si racconta in giro sulla sanità pubblica. La ripartenza? Lenta ma prevedibile. L’importante è andare avanti”.