La drammatica confessione di Luca Tommassini: “Mio padre picchiava me e mia mamma, mi portarono dallo psicologo perché…”

Dalle botte alle offese omofobe, Luca Tommassini ricorda suo padre

05 Nov 2020 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 4 minuti

Nonostante Luca Tommassini bazzichi il mondo dello spettacolo da decenni ed abbia partecipato anche ad un reality show (Pechino Express, era il 2015), della sua vita privata si conosce poco.

Intervistato da Luca Casadei per il podcast One More Time, il coreografo ha parlato del suo passato e del suo rapporto burrascoso con il padre, un omofobo manesco.

“Mio padre era meccanico vicino a Primavalle, all’epoca zona dove mettevano gli avanzi di galera. Col tempo divenne campione di Formula 3, iniziò a spendere i soldi in auto e donne. E iniziò a non abitare quasi mai in casa. Usava molto le mani, e mandò diverse volte mia madre in ospedale. Una volta mi tirò in faccia un posacenere di cristallo, di quelli anni 70, quadrati. Non parlai per settimane. Mi portarono da uno psicologo per superare questo mutismo: ovviamente di nascosto da mio padre”.

E ancora:

“A 100 metri da casa mia Enzo Paolo Turchi aprì una scuola di ballo. Mia madre mi disse: “Ci vuoi andare?”. Sì che volevo. Lei mi iscrisse, e mi pagò la scuola coi soldi che risparmiava di nascosto da mio padre. Il giorno che scoprì che mi ero iscritto alla scuola di ballo, venne a pranzo, per rimproverarci tutti. Mia madre iniziò a difendermi. Lui stava urlando, prese una bottiglia d’acqua di vetro, la spaccò contro un muro e andò contro mamma. Io mi misi in mezzo e per la prima volta gli urlai in faccia: “Vattene, vattene!”. Finché non se ne andò. Tirai fuori la forza che in realtà non avevo, mi inventai il coraggio. E a volte inventarsi il coraggio serve”.

Un racconto che può sicuramente far sentire meno soli (e forse in qualche modo anche aiutare) i tanti ragazzini che tutt’oggi hanno un padre come ha avuto Luca.

 

 

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Ballerino per Madonna, Prince, Whitney Houston, e coreografo tra gli altri di X-Factor, Luca Tommassini (@lucatommassinidreamer) sarà il nuovo ospite di One More Time. Nella terza puntata, Luca parla delle sue origini nelle borgate romane («Mio padre era un violento, e odiava la mia S moscia»), degli inizi nella scuola di Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo. Racconta dei suoi viaggi, del successo mondiale e di come sia importante ballare, anzitutto, per se stessi. One More Time, il podcast di Luca Casadei: nove storie, nove vite raccontate da personaggi che le hanno vissute pienamente, sotto i riflettori della notorietà e all’ombra del tracollo. Ogni martedì due nuove puntate su Spotify e su tutte le principale piattaforme (Link in bio). #OneMoreTime

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Sicuro l’avete visto seduto nello studio di X-Factor, a prendersi l’applauso quando i conduttori vantavano «Le coreografie di Luca Tommassini!». Ma nella nuova puntata di One More Time, il coreografo di fama mondiale racconta di Luca, il ragazzo che ballava di nascosto dal padre violento («Mi odiava perché ero “frocio”»). Da allora, Luca ha ballato per le borgate romane, poi nella scuola di Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo. Ancora minorenne ha preso un volo senza ritorno per l’America e l’ha fatto per le grandi star mondiali: Madonna, Prince, Michael Jackson, Whitney Houston («Lo staff di Whitney era pieno di droga. Su 120 persone, ne morirono 60»). Quando ha qualche dubbio su cosa fare, Luca balla. E pensa a cosa farà il giorno dopo. Grazie @lucatommassinidreamer per esserti aperto e averci insegnato come ballare nel buio. #onemoretime

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FONTE | FanPage

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