Libano, il film Barbie bandito dal paese: “Promuove l’omosessualità”

10 Ago 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Libano vieta Barbie

Dopo il Vietnam, anche un altro paese ha bandito il film Barbie. Il film di Greta Gerwin (che ha superato il miliardo di incassi) sarebbe dovuto uscire sugli schermi libanesi il 31 agosto, ma questo non succederà. Il ministro della Cultura, Mohammad Mourtada ha dichiarato che Barbie promuove l’omosessualità.

“Questa pellicola straniera promuove l’omosessualità, la trasformazione di genere e contraddice i nostri valori morali e soprattutto religiosi. Il film mina l’importanza dell’unità familiare e dei sani valori. Barbie promuove anche il rifiuto della paternità, mina e ridicolizza il ruolo della madre e mette in discussione la necessità del matrimonio e della genitorialità”.

Quando il mondo va al contrario. Questi bollano come perversioni e valori malati l’inclusione, il femminismo, la parità di genere, la lotta all’omofobia e alle discriminazioni, tutto in nome di stravaganti divinità che vorrebbero morte le persone LGBT e le donne chiuse in casa a sfornare figli.

Libano e diritti LGBT.

Per anni il Libano (così come la Tunisia) è stato considerato tra i paesi arabi più tolleranti in fatto di diritti LGBTQ. Nel 2018 nella capitale libanese si è celebrata la prima settimana di Pride di tutto il mondo arabo (comunque ostacolata dalla polizia dopo le varie pressioni dal mondo religioso).

A marzo del 2019, una corte marziale libanese ha decretato che l’omosessualità non è un reato, rifiutando di condannare 4 ragazzi gay. Ma le cose hanno iniziato a cambiare nel 2022, quando il ministro dell’Interno Bassam Mawlawi ha ordinato alle forze di sicurezza di prendere immediatamente le misure necessarie per prevenire qualsiasi tipo di celebrazione, incontro o raduno da parte della comunità LGBTQ. L’uomo ha anche bollato l’omosessualità come perversione: “L’omosessualità è contraria alle abitudini e ai costumi della nostra società e ai principi religiosi. In questo caso le libertà personali non possono essere invocate”.

Sulla questione è intervenuto anche Nasrallah, il segretario del partito sciita: “Invito le autorità ad agire contro i materiali che promuovono l’omosessualità. Certe cose sono contro i nostri valori e vanno vietate. L’omosessualità rappresenta un pericolo imminente per il Libano e deve essere affrontata. Per chi compie atti di quel genere devono essere prese misure molto severe. Aggrappiamoci ai valori sani, quelli della famiglia“.

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