Laura Pausini: “Volevano farmi diventare la Britney italiana, scappai”

03 Nov 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Laura Pausini sui Maneskin

Lo scorso 27 ottobre Laura Pausini ha pubblicato il suo nuovo album Anime Parallele e per l’occasione ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, nella quale ha ripercorso la sua carriera ed ha svelato alcuni aneddoti interessanti. La cantante di Invece No ha raccontato che quando nel 2001 sbarcò in USA con I Surrender volevano farla diventare una sorta di Britney Spears italiana e che per questo lei scappo via.

“Nel 2001 in America mi fecero fare un disco in inglese trasformando in chiave dance le mie canzoni e chiedendomi di andare in tv in minigonna: volevano fossi la Britney italiana. Nonostante il successo di “Surrender”, feci le valigie e tornai in Italia”.

Nonostante non abbia gradito il progetto della ‘Britney italiana’, Laura Pausini in quel periodo ha sfornato delle vere perle come I Need Love e If That’s Love

Laura Pausini sul successo internazionale dei Maneskin.

Non soltanto il progetto mancato della Britney italiana, Laura Pausini al Corriere della Sera ha anche commentato il grande successo dei Maneskin. L’artista ha spiegato che a differenza di lei ed Eros Ramazzotti, la band di Zitti e Buoni all’estero canta pezzi in inglese.

“I Maneskin fanno quello che facevo io vent’anni fa solo che internet era diverso e tante mie apparizioni nei programmi tv americano non si potevano vedere come oggi su Youtube.

Amo molto la musica dei Måneskin, sono orgogliosa del loro percorso, ma cantano in inglese, non in italiano e questa è la differenza. Io ed Eros Ramazzotti siamo fortunati, siamo conosciuti, abbiamo le nostre carriere, possiamo permetterci di fare concerti e di avere successo all’estero con un pubblico che canta nella nostra lingua. Ma purtroppo non è così per tutti. Dal 2010 in poi accade sempre meno di frequente che artisti di casa nostra esportino la loro musica. Se vuoi entrare in una radio francese, per esempio, devi cantare in francese”.

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