Guillermo Mariotto vittima di omofobia: “Mi picchiavano perché gay”

18 Nov 2023 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Guillermo Mariotto sul suo orientamento

Conosciuto dal pubblico televisivo soprattutto per essere un giurato di Ballando con le Stelle, Guillermo Mariotto è noto nel mondo della moda per le sue collaborazioni con Krizia, Dolce e Gabbana e Gattinoni, di cui è anche diventato direttore creativo nel 94. Del suo successo, ma anche degli anni in Venezuela e delle difficoltà dell’adolescenza lo stilista ha parlato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Guillermo ha anche ricordato di quando era bersaglio dei bulli che lo deridevano e picchiavano perché gay.

Guillermo Mariotto e il bullismo: “Da ragazzino sono stato picchiato”.

“Ho vissuto il bullismo sulla mia pelle perché ero gay. Sono sempre stato un bambino pacifico, per la disperazione sono diventato aggressivo, una belva feroce. Ma sono riuscito a difendermi.

Si capiva che ero gay, vestivo in un certo modo, forse più elegante degli altri. I bulli sbroccavano perché ero forte nello sport, ciò li mandava letteralmente in bestia: figurarsi, un omosessuale. Se mi picchiavano? Regolarmente, mi aspettavano sotto casa. Se sono andato bene nell’atletica, con buoni tempi nei 100 metri, è perché ho imparato presto a scattare e scappare.

Una volta però deciso di reagire. Avevo 13 anni e quel giorno giocavo in difesa. Come sempre ero bersagliato da insulti irriferibili. All’ennesimo, esplosi. Raggiunsi a centrocampo il boss del gruppo con cui avevo già questionato, un malandrino, tale Muniz, e gli montai sulle spalle, strappandogli i capelli dalla testa. Fu spettacolare, una scena davanti a genitori e professori. Da allora divenni un intoccabile. Avevo vinto la mia guerra, quando Muniz mi vedeva cambiava strada.

Anche in casa le cose non erano rosa e fiori. Mio fratello arrivò a dirmi che ero la macchia del nostro cognome, papà e mamma… mah, siamo lì. A starmi accanto c’era la nonna materna, Leonor. Mi ripeteva sempre: “Guarda che non sei sbagliato, sei solo nato nel posto sbagliato. Prenditi una laurea e vai via da qui”. Seguii il consiglio di nonna Leonor, andai in California, oasi di libertà, e mi laureai al College of Arts in disegno industriale”.

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