La Grecia legalizza il matrimonio egualitario

16 Feb 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

grecia

La Grecia ha legalizzato il matrimonio egualitario, incluso il diritto di adozione, diventando così il 21esimo paese d’Europa ad approvarlo.

Nel 2014 i greci hanno approvato la legge contro l’omofobia, mentre nel 2015 sono arrivate le unioni civili. A quasi un decennio di distanza finalmente è arrivato pure il matrimonio egualitario approvato anche con i voti dell’opposizione (176 favorevoli e 76 contrari).

“La Grecia ha approvato il matrimonio egualitario e le adozioni per le coppie dello stesso sess0, anche con i voti della destra” – ha scritto sui social Alessandro Zan – “L’Italia così resta l’ultimo Paese occidentale a discriminare i suoi cittadini. Continuiamo la lotta contro la destra italiana sempre più reazionaria”.

Il matrimonio egualitario arriverà mai in Italia? La risposta, almeno nel breve periodo, potrebbe essere no, dato che i partiti che fanno parte della maggioranza del nostro Governo sono contrari a ogni riconoscimento per le coppie omosessuali e sono gli stessi che due anni fa hanno bocciato (esultando!) la legge contro l’omofobia.

Grecia approva il matrimonio egualitario, nel 2023 è stata l’Estonia

Questi sono gli stati membri dell’Unione Europea che hanno approvato il matrimonio egualitario: Paesi Bassi (dal 2001); Belgio (dal 2003); Spagna (dal 2005); Svezia (dal 2009); Portogallo (dal 2010); Danimarca (dal 2012); Francia (dal 2013); Irlanda e Lussemburgo (dal 2015); Finlandia, Germania e Malta (dal 2017); Austria (dal 2019); Slovenia (dal 2022), Estonia (dal 2023), Grecia (dal 2024).

Gli unici membri a non averlo approvato sono: Bulgaria, Cipro, Croazia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria e ovviamente l’Italia, clamorosamente e vergognosamente in questa lista.

Non fanno parte dell’Unione Europea anche se sono geograficamente in Europa Norvegia, Islanda, Regno Unito e Svizzera che hanno approvato il matrimonio egualitario rispettivamente nel 2009, nel 2010, nel 2020 e nel 2022.

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