Clizia De Rossi su Vanacci: “Nella sua caserma, con le ragazze trans..”

14 Mar 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Clizia De Rossi Vannacci

Clizia De Rossi è una delle papabili naufraghe della prossima edizione de L’Isola dei Famosi (il suo nome è trapelato online, ma al momento non ci sono certezze a riguardo); e proprio in questi giorni è tornata virale una sua intervista rilasciata a MowMag in merito al generale Roberto Vannacci.

In merito al libro pubblicato da Vannacci (dove ha scritto frasi come “cari omosessuali, non siete normali, fatevene una ragione”), De Rossi ha rivelato un aneddoto. “Per un periodo mi fidanzai proprio con un collega di Vannacci […] e proprio da lui ho appena saputo che tanti commilitoni in questi giorni stanno inneggiando al loro vecchio comandante alla stregua di un nuovo messia“.

Clizia De Rossi sul libro di Roberto Vannacci

“Sono disgustata e scioccata dalle idee folli e dalle teorie complottiste sciorinate da questo signore nel suo nuovo libro totalmente incompatibili non solo con il ruolo che ricopre, ma anche con i valori costituzionali e i principi democratici della Repubblica”. […] “Forse qualcuno dovrebbe ricordare che da Freud in poi numerosi studi di psicologia hanno dimostrato una stretta correlazione fra omofobia e pulsioni omosessuali represse”.

“Nella sua caserma le nuove leve costrette ad andare con ragazze trans”

“La cosa esilarante è che non ho mai ricevuto così tante richieste indecenti e depravate come dai militari dell’esercito e delle altre forze dell’ordine, quelli che a suo dire dovrebbero incarnare la quintessenza della rettitudine morale del pater familia cristiano. […] Ebbene, per anni ho lavorato nella movida versiliese, a breve distanza dalle caserme principali della Folgore di Pisa e Livorno di cui questo signore era comandante in carica e vi posso garantire di averne viste e sentite di tutti i colori”.

E ancora:

“Ho appurato con rammarico che nel suo libro non ci sia menzione delle tante pratiche in voga fra i suoi sottoposti, come quella ad esempio di ‘iniziare’ le nuove leve tramite un rituale di benvenuto che consisteva nell’obbligare i giovani malcapitati ad amplessi con ragazze trans sfruttate nella tratta stradale di Migliarino (celebre luogo di prostituzione tutt’ora in auge). Ricordo altresì molto bene che venivano tutte le settimane da soli o in gruppo alla famosa discoteca friendly Mamamia di Torre Del Lago a cercare con bramosia quella trasgressione e quella libertà che di giorno, in contesti professionali e familiari, dovevano ipocritamente soffocare”.

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