Chi L’ha Visto ritrova la cantante Zi Faamelu: il dramma delle persone trans in Ucraina

31 Mar 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Chi L'ha Visto la cantante ucraina

Ieri sera Federica SciarelliChi L’Ha Visto si è occupato del caso di Zi Faamelu, la cantante ucraina di cui da settimane si erano perse le tracce. L’artista su Instagram aveva fatto diversi appelli, rivelando che dopo essere scappata da Kyïv, al confine veniva rispedita indietro perché considerata un ‘uomo’. Tra i primi a far luce sulla situazione drammatica della donna c’è stato un utente di Twitter, che ha chiesto aiuto anche a Vladimir Luxuria.

Vlady si è informata, ma non è riuscita a rintracciare la cantante: “Tra le tante tragedie, macerie, morti e devastazioni in #Ucraina segnalo anche il mistero sulla sparizione della cantante trans Zi FAamelu che ho provato a contattare. Anche lei costretta a non poter scappare in quanto “uomo” secondo il passaporto ucraino e dunque combattente“.

Chi L’ha Visto rintraccia Zi Faamelu.

“Vi parliamo di persone che fanno percorsi difficili che richiedono sacrifici e dolore per avere un corpo che sentano loro. Le trans in Ucraina dai 18 ai 60 anni sono considerate uomini e devono arruolarsi obbligatoriamente nell’esercito, devono andare a combattere. – ha detto Federica Sciarelli – Una di loro sembrava scomparsa. Aveva chiesto aiuto e poi è scomparsa. A denunciare la sparizione è stata Vladimir Luxuria. Zi Faamelu è nota per aver partecipato a vari programmi tv tra cui The Voice. Per la legge marziale non poteva lasciare l’Ucraina. Abbiamo cercato di capire cose le fosse successo e l’abbiamo ritrovata. Lei è scappata illegalmente dall’Ucraina e adesso è rifugiata in un paese europeo”.

Zi Faamelu: la fuga dall’Ucraina.

Zi Faamelu ha raccontato a Chi L’ha Visto come è fuggita dall’Ucraina: “Se ti vuoi spostare da una città all’altra ci sono tanti blocchi stradali. I militari controllano i passaporti. Hanno visto il mio e mi hanno fatta scendere. Erano confusi perché sui documenti ho una foto da donna, ma il nome è maschile  la M di maschio. Al secondo check point l’uomo che mi stava accompagnando ha pensato di corrompere i militari mettendo 3.000€ dentro al passaporto. Il militare ha preso il passaporto, ma non i soldi. Così mi hanno portata in un ufficio dicendo che il giorno dopo avrei dovuto passare vari esami per capire se fossi idonea per l’esercito. Io ho così capito che avevo solo quella notte per fare qualcosa, perché sapevo che volevano arruolarmi. L’uomo che mi accompagnava mi ha suggerito di attraversare a nuoto il fiume che c’era lì vicino. Così ho messo il telefono e il passaporto in una busta di plastica, mi sono buttata nel fiume e ho usato tutta la mia energia per nuotare. Ora non ho più nulla, hanno preso tutto quello che avevo. Mi è rimasta la voce per raccontare quello che passano tutte le trans in Ucraina. La nostra situazione è disumana“.

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