Beatrice Quinta si tatua Dargen D’Amico e parla di Rkomi: “Una persona bellissima”
21 Dic 2022 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti
Lo aveva annunciato e alla fine ha mantenuto la promessa: Beatrice Quinta si è tatuata il nome di Dargen D’Amico dopo l’esperienza ad X Factor. In un’ascella il nome, nell’altra il cognome e via di deodorante.”Per me Dargen D’Amico è stato fondamentale, lui è andato a pescare la vera Bea, mi ha capita e guidato“, ha dichiarato la cantante a Cosmopolitan. “Io sono sempre la stessa e faccio le stesse cose. Scrivo musica e la canto. L’unica differenza è che adesso intorno a me c’è più attenzione e ci sono più persone che lo vedono. Ma sono sempre io, in pigiama a casa che scrivo“.
Popolo di twitter io mantengo sempre le promesse pic.twitter.com/uQxzFzv1lW
— Beatrice Quinta (@BeatriceQuinta) December 19, 2022
Beatrice Quinta, le parole su Rkomi
Sempre fra le pagine di Cosmopolitan, Beatrice Quinta ha parlato di Rkomi e di quando da piccola sognava di diventare una Velina.
“Ricordo che a otto nove anni cantavo in un video un pezzo inventato da me. Parlava d’amore. I miei volevano che andassi a letto presto, ma spesso riuscivo a guardare l’inizio di Striscia la notizia, le veline che ballavano sul bancone. Così dicevo a mio padre: “Papi, voglio fare questa cosa mentre canto, voglio essere una velina che canta”. E a X Factor l’ho pure fatto, io sul palco con i tacchi altissimi, che sogno. Il secondo posto ad X Factor? Sono scaramantica, non dirò nulla. Anche se il secondo posto porta una fortuna paurosa. Io sono pronta. Datemi un palco, un posto dove esibirmi davvero”.
E su Rkomi:
“Ecco, sono contenta di poter chiarire. La mia frase (“Voglio essere seguita per la mia musica e non perché lui mi vuole sc0pare o meno”) è stata fraintesa. Ci tenevo semplicemente a dire che voglio essere considerata per la mia musica e non per le mie eventuali relazioni. Mirko con me è sempre stato molto rispettoso. È una persona bellissima. Come ha detto lui di recente le relazioni hanno mille sfumature e parlandone si rovina la poesia”.