Beatrice Luzzi, la prima comunicazione dopo l’uscita dal GF: le sue volontà

04 Gen 2024 Anthony Festa • Tempo di lettura: 2 minuti

Beatrice Luzzi parla lo staff

A un giorno dalla sua uscita dal Grande Fratello Beatrice Luzzi ha comunicato con i suoi fan tramite il suo staff. L’attrice ha fatto sapere che i funerali di suo padre si svolgeranno in forma privata, ma ha aggiunto che chi volesse esprimere la propria vicinanza può donare all’associazione Libera di Don Ciotti.

“Beatrice e la sua famiglia consapevoli e grate delle numerose espressioni di partecipazione alla loro perdita, hanno espresso la volontà di fare dei funerali un momento privato, riservato ai parenti e agli amici più stretti. Invitiamo, quindi, tutti i fan a rispettare il loro modo di vivere questo dolore e a non partecipare alla cerimonia. Per chi vuole essere presente con un pensiero, Beatrice ha suggerito l’associazione Libera, di don Luigi Ciotti, di cui troverete il link qui sotto, per fare di un mazzo di fiori un messaggio contro le mafie e per la giustizia sociale. Vi ringraziamo per tutto l’amore che avete riversato su lei e i suoi cari, in questo momento di sconforto”.

Libera, l’associazione scelta da Beatrice.

“Libera è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.

Nata nel 1995, in questi anni ha mantenuto fede a alcuni orientamenti etici e pratici. Il primo è la continuità. Si possono avere belle idee di partenza, ma poi bisogna realizzarle con la tenacia e l’impegno quotidiano. Il secondo è la proposta. Il contrasto alle mafie e alla corruzione non può reggersi solo sull’indignazione: deve seguire la proposta e il progetto. Il terzo è stato il “noi”, cioè la condivisione e la corresponsabilità. Le mafie e la corruzione sono un problema non solo criminale ma sociale e culturale, da affrontare unendo le forze”.

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