Ambrosia di Bar Stella: “In tv facevo una caricatura” e il suo rapporto con Stefano De Martino
02 Gen 2024 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 4 minuti
Ambrosia è stata una delle rivelazioni queer della seconda serata Rai degli scorsi anni quando, a Bar Stella, interpretava la cugina barista di Stefano De Martino. Uno sketch, dato che lei non è davvero sua cugina.
“Abbiamo legato ad un matrimonio di cari amici e ci siamo tenuti in contatto” – le parole di Ambrosia a FanPage – “Ci sentivamo spesso, abbiamo sempre condiviso la passione in comune per il cinema, per la fotografia. Ci inviavamo video o foto di film. Lui aveva in mente di fare Bar Stella, me lo aveva descritto e mi propose di partecipare. Non me l’aspettavo, non avevo mai intrapreso una carriera televisiva, non avevo studiato teatro, mai recitato. Credevo mi chiedesse consigli, non che mi proponesse di far parte del cast.
Un po’ mi spaventava l’idea di essere vista da tutte le persone che non credevo avrebbero compreso il mio percorso lavorativo, il mio personaggio, e me, in generale. Quando me lo propose gli dissi che dovevo pensarci. Ne parlai con mia madre. È stata una bella esperienza, il programma mi ha regalato più di quanto immaginassi. Mi ha aiutato a riavvicinarmi alla mia famiglia e alle persone”.
Ambrosia è una persona transgeder ma non ama etichettarsi, così come – per ipocrisia, dice lei – appella se stessa a volte al maschile, a volte al femminile.
“Nelle mie interviste io sono molto ipocrita” – ha dichiarato questa volta a Gay.it – “So della difficoltà della società in cui vivo. […] Io ho una piena consapevolezza della mia androginia, so per certo che non ho un volto femminile o un volto maschile. […] Ho deciso di fare così perché lo devo a me e chi mi segue, perché so che non è facile. Sono ipocrita perché sicuramente quando sto in un ristorante vorrei far star tranquillo l’uomo che amo senza essere fissato dal cameriere. Penso sempre alle situazioni esterne e penso a quanto sarebbe facile se potessero darmi automaticamente del lei.
E invece no, so che molte persone mi danno del lui o del lei, ma sbaglio a dire che non mi interessa. Piuttosto, ho imparato ad amarlo e non volerlo puntualizzare. […] Quando mi chiamano Vincenzo anche se sono truccata e sui tacchi, ho imparato a non farne una colpa . Ho capito che la mia arma principale è la mia consapevolezza e il mio amarmi. Io so che sono Ambrosia e so che nasco come Vincenzo e non lo voglio nascondere. […] Tu non hai il potere di ferirmi, io non te lo do questo potere e scelgo di abbracciare entrambi i s3ssi”.
Ambrosia: “Abbraccio entrambi i generi così non dò il potere di ferirmi”
“La lingua da noi è s3ssualizzata, non è come con gli inglesi. Non c’è beautiful, ma bellissimo, bellissima, bellissimu. Io penso che non dovremmo permettere a noi di pensare che le parole possano trasformare il nostro modo di vivere. Se esiste un aggettivo maschile, consapevole che nella mia lingua esistono i generi, io ne faccio un punto di forza. Non vedo perché mutare il mio linguaggio con un asterisco o una U. Ma sia chiaro che questo riguarda me. Ci sono persone che hanno la necessità di utilizzare un asterisco o altre vocali, ed è giustissimo che le persone usino le parole e i significati che vogliono. Io ho scelto di non utilizzare asterischi o altre vocali. Ho deciso di giocarci su”.
Il suo personaggio a Bar Stella
“In tv facevo una caricatura, apparivo come una persona che tiene molto all’aspetto estetico, all’oggetto, alle marche, allo shopping. Ciò non mi rappresenta. Ci tengo, ma non in quel modo”.
E voi, conoscevate Ambrosia?
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